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Politica

Strage di Monreale, la lettera a Mattarella e Meloni accusa il silenzio dello Stato

Ultimo aggiornamento: 11/05/2025 - 17:26
di Marta Russo
Pubblicato 11 Maggio 2025
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lettura in 3 minuti
Strage di Monreale, la lettera a Mattarella e Meloni accusa il silenzio dello Stato

Il deputato regionale Ismaele La Vardera ha incontrato i familiari di Massimo Pirozzo, una delle giovani vittime della strage di Monreale del 27 aprile 2025. L’incontro, avvenuto in Parlamento e documentato dallo stesso La Vardera sui social, è stato richiesto dal fratello della vittima, Marco Pirozzo, che ha consegnato al deputato una lettera toccante indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La sorella di Massimo e la sua fidanzata, testimone oculare dell’omicidio, hanno condiviso con La Vardera il loro straziante racconto. La fidanzata, in particolare, ha descritto gli ultimi istanti di vita di Massimo, momenti che hanno profondamente scosso il deputato. I familiari, giovani come La Vardera, hanno rivolto un appello disperato: “Non lasciateci soli”. Il deputato si è impegnato a fare tutto ciò che rientra nelle sue prerogative per sostenerli e ha annunciato l’intenzione di presentare una mozione al presidente della Regione per l’impiego dell’esercito nei luoghi della movida come deterrente.

La lettera di Marco Pirozzo, diffusa da La Vardera, è un documento di grande impatto emotivo che va oltre il dolore personale e si trasforma in un atto d’accusa contro il silenzio delle istituzioni e la normalizzazione della violenza. Pirozzo descrive la sua difficile decisione di lasciare la Sicilia cinque anni prima per mancanza di opportunità, lasciando il fratello Massimo a prendersi cura dei genitori. La tragedia ha infranto questa fragile stabilità familiare, lasciando un vuoto incolmabile. L’amarezza di Pirozzo è acuita dall’assenza di vicinanza da parte delle autorità statali, un silenzio che percepisce come indifferenza.

Pirozzo critica duramente le dichiarazioni dell’avvocato dell’imputato Calvaruso, che ha tentato di minimizzare l’intenzionalità dell’atto violento, descrivendo Palermo come una città dove la diffusione di armi clandestine è una realtà “normale”. Questa “normalizzazione” della violenza è, per Pirozzo, il sintomo di una guerra silenziosa che si combatte quotidianamente nelle strade italiane, una guerra ignorata dalle istituzioni più preoccupate di conflitti lontani.

L’appello di Pirozzo si rivolge in particolare al Presidente Mattarella, anch’egli siciliano e vittima indiretta della violenza mafiosa, nella speranza che la sua esperienza personale possa renderlo più sensibile al dramma della famiglia. La richiesta è chiara: giustizia per le vittime e un intervento concreto dello Stato per garantire la sicurezza dei cittadini. La Vardera, facendosi portavoce di questo appello, ha espresso cordoglio anche alle famiglie delle altre vittime della strage, Salvo Turdo e Andrea Miceli, sottolineando l’urgenza di un’azione politica decisa per contrastare la violenza dilagante.

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ARGOMENTI:La VarderaMattarellaMonrealeomicidio
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