La Sicilia supera la Lombardia, boom economico sull’isola?
La Sicilia registra una crescita del PIL dell’1% nel primo semestre 2023, superando la media nazionale

Secondo i dati della Banca d’Italia, nel primo semestre del 2023 il PIL siciliano ha registrato una crescita dell’1%, superando la media nazionale dello 0,4% e mostrando un andamento particolarmente positivo rispetto alla Lombardia, che si è attestata sullo stesso livello nazionale. Questo risultato incoraggiante pone la Sicilia in una posizione di rilievo nel panorama economico italiano. Tuttavia, l’emergenza idrica che persiste da mesi sull’isola rappresenta una seria minaccia per il mantenimento di questa crescita nei prossimi mesi, gettando un’ombra di incertezza sul futuro economico regionale.
Riduzione del debito e aumento degli investimenti
L’amministrazione regionale può guardare al futuro con un cauto ottimismo, grazie ai positivi risultati del rendiconto 2023. Il documento finanziario evidenzia una significativa riduzione delle passività, pari a oltre 3,1 miliardi di euro, a fronte dei 435 milioni previsti. Questo risultato supera ampiamente le previsioni del bilancio, dimostrando una gestione oculata delle risorse pubbliche. Parallelamente, si registra una crescita degli investimenti del 44%, con oltre 2,6 miliardi di euro erogati.
Fattori chiave del successo economico
Diversi fattori hanno contribuito a questi risultati positivi. In primo luogo, la crescita economica della Sicilia ha generato maggiori entrate per 1,7 miliardi di euro. A questo si aggiunge l’aumento del cofinanziamento statale per la spesa sanitaria, che ha portato 200 milioni di euro in più nel 2022 e 300 milioni nel 2023. Infine, il contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti controllati, unitamente ai risparmi sulle locazioni passive, sul funzionamento degli uffici e sulle spese per l’energia elettrica (circa 200 milioni di euro), hanno contribuito al raggiungimento di questi obiettivi. Anche la rinegoziazione di 2,1 miliardi di euro di mutui del Ministero dell’Economia e delle Finanze con la Cassa Depositi e Prestiti ha giocato un ruolo importante.
La Sicilia tra le regioni più performanti
Nel 2023, l’economia siciliana ha registrato una crescita del valore aggiunto superiore alla media nazionale, seconda solo all’Abruzzo. L’analisi del Centro studi “Guglielmo Tagliacarne” e di Unioncamere, basata sui dati ISTAT rivisti a settembre, evidenzia un incremento del +7,25% per la Sicilia, rispetto ad una media nazionale del +6,55%. A livello provinciale, Agrigento e Chieti si posizionano al primo posto con un +7,85%, seguite da Caltanissetta e Catania (+7,83%). Trapani si attesta all’ottavo posto con un +7,34%.
Investimenti strategici e sfide future
Secondo Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia, la crescita è stata trainata da investimenti strategici come Agrigento Capitale della Cultura 2025, il boom del turismo e dell’export a Trapani e i cantieri dell’Alta Velocità tra Caltanissetta e Catania. Nonostante questi risultati positivi, la Sicilia deve ancora colmare il divario con le regioni del Nord. In termini di valore aggiunto pro-capite, la Sicilia si posiziona penultima in classifica, con 20.000 euro per abitante, a fronte dei 47.711 euro del Trentino-Alto Adige.
Quale futuro per la Sicilia
La Sicilia quindi mostra segnali di ripresa economica, ma la strada verso uno sviluppo equilibrato e sostenibile è ancora lunga. Come sottolineato da Andrea Prete, presidente di Unioncamere, è fondamentale attuare politiche di sviluppo mirate a ridurre le disparità territoriali e a garantire una crescita omogenea in tutto il Mezzogiorno.