PALERMO – Ieri sono state eseguite all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico le autopsie sui corpi di Laura Lupo, vigile urbano di 52 anni, e del marito Pietro Delia, commercialista di 66 anni, vittime del drammatico omicidio-suicidio avvenuto sabato scorso nel loro appartamento in via Notarbartolo a Palermo.
L’autopsia sul corpo dell’uomo è stata effettuata nella mattinata, mentre nel pomeriggio è stato il turno dell’esame sul cadavere della moglie. Dopo le autopsie, le salme sono state riconsegnate ai familiari per poter celebrare i funerali, previsti in settimana. Secondo le prime ricostruzioni investigative, Laura Lupo avrebbe ucciso il marito a colpi di pistola, utilizzando la sua arma d’ordinanza da vigile urbano, per poi rivolgere l’arma contro se stessa e togliersi la vita. Il movente sarebbe da ricercare in motivi passionali e di gelosia.
Gli inquirenti escludono che possa essersi trattato di uno scatto d’ira improvviso o di una lite degenerata. L’ipotesi è che l’ispettrice di polizia abbia sparato contro il marito in maniera intenzionale, senza dargli il tempo di reagire. All’interno dell’appartamento, infatti, non sono stati trovati segni di colluttazione o di tentativi dell’uomo di scappare o parare i colpi. Nella cucina, luogo della tragedia, sono stati recuperati sei bossoli.
La coppia era tornata insieme un anno e mezzo fa dopo una separazione di oltre tre anni. Secondo alcune testimonianze di amici e colleghi, il matrimonio stava attraversando una nuova crisi, con tensioni e litigi. In particolare negli ultimi tempi Laura Lupo appariva turbata e preoccupata per qualcosa accaduta nella relazione con il marito. na situazione sentimentale delicata che potrebbe aver innescato nella donna un raptus omicida-suicida, forse dettato da un sentimento di gelosia divenuto incontrollabile. Saranno le indagini a chiarire esattamente la dinamica e le cause di questa terribile tragedia familiare.