Guerra di mafia e sangue a Villabate: dopo vent’anni presi i presunti killer dell’omicidio di Corso dei Mille

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I carabinieri del comando provinciale di Palermo, coadiuvati dai militari dei comandi provinciali di Napoli e Cuneo, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Palermo, su istanza della Dda. Il provvedimento riguarda 3 uomini, ritenuti esponenti della famiglia mafiosa di Villabate, di età compresa tra i 52 e i 65 anni (due dei quali già detenuti per altra causa), indagati in concorso per l’omicidio premeditato di Antonino Pelicane, ucciso in corso dei Mille il 30 agosto del 2003.

Ai tre viene contestata l’aggravante di aver agito con metodo mafioso e al fine di agevolare “cosa nostra”. Il caso, rimasto irrisolto per anni, è stato riaperto in seguito alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
L’agguato è maturato nel contesto della guerra di mafia iniziata negli anni ’80 e proseguita fino ai primi anni del 2000, che ha visto contrapposte due fazioni della cosca di Villabate. La vittima, titolare di una ferramenta a Misilmeri e incensurata, stando alle ricostruzioni dei militari dell’Arma sarebbe stata vicina a un’ala mafiosa avversa a quella degli odierni indagati, storicamente legati ai corleonesi, i quali ne decretarono l’eliminazione.

L’inchiesta è stata riavviata, sotto il coordinamento della locale Direzione Distrettuale Antimafia, basandosi sulle dichiarazioni rese da alcuni pentiti, ritenute convergenti e attendibili.
Mediante attività tecniche e intercettazioni, gli investigatori hanno dimostrato non solo come i rapporti tra gli indagati si siano mantenuti stabili e continuativi anche a distanza di anni dal delitto, ma hanno anche acquisito ulteriori elementi oggettivi in ordine alla responsabilità dei tre uomini, portando così all’emissione dell’odierna misura cautelare.

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