Incidente sul lavoro in provincia di Palermo dove ha perso la vita un uomo. Un operaio è morto questa mattina nelle vicinanze di Termini Imerese. Secondo quanto ricostruito fino ad ora, pare che l’uomo stava lavando in un cantiere nella zona di Fiumetorto quando un traliccio è caduto e lo ha colpito mentre si trovava su un Bobcat. L’uomo sarebbe morto quasi all’istante. Per l’operaio non c’è stato nulla da fare nonostante l’intervento dei sanitari del 118. Sul luogo della tragedia sono anche arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco.
“Questo lavoro da solo non si poteva sicuramente fare. Come minimo serviva una gru d’aggancio per sostenere il traliccio”. La Fillea Cgil Palermo si è recata sul posto in contrada Canne Masche, nel territorio di Termini Imerese, dove un operaio di 44 anni, Nascasio Moncada, di Sciara, è morto colpito da un traliccio che si è abbattuto sull’escavatore che stava utilizzando. “Siamo ancora increduli. Continuiamo a denunciare questa drammatica realtà. Non ci sono ormai più parole per descriverla – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Piero Ceraulo – L’operaio stava facendo un intervento di bonifica in un terreno, non sappiamo se suo o di altri, ma di fatto, da quello che sembra, operava da solo con il bobcat. Un’operazione di sbancamento per abbattere un traliccio dismesso. Dopodiché si è girato e il traliccio gli è caduto addosso. Sul terreno è presente un secondo mezzo verde. Non si sa se è arrivato dopo. Bisogna ancora capire la dinamica dei fatti”.
“Come si denota anche da questi ultimi infortuni mortali, colpisce l’improvvisazione, la capacità di auto organizzarsi per fare risparmiare. E questo è il risultato – aggiunge con sconforto Ceraulo – Nessuno controlla, anche se si sta si facendo un lavoro impegnativo che andrebbe programmato nel rispetto delle norme. Siamo addolorati, esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia”.
“Ci uniamo alle parole del presidente della Repubblica Mattarella, che ha detto che non ci sono più parole adeguate per esprimere l’allarme e l’angoscia per gli incidenti che colpiscono chi sta lavorando – prosegue Ceraulo – Gli incidenti possono anche essere dettati dal fato ma ormai è un trend consolidato: è diventato normale che si possa morire per mancanza di sicurezza”.
L’ennesima morte sul lavoro arriva a 24 ore dall’iniziativa che si terrà domani in Parlamento con la Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia nelle imprese pubbliche e private. La presidente della commissione, Chiara Gribaudo, riceverà le famiglie delle vittime delle tre stragi sul lavoro di Casteldaccia, Brandizzo e Firenze. La Fillea Cgil Palermo ha chiesto che fosse presente anche Monica Garofalo, vedova dell’operaio Giovanni Gnoffo, a nome del comitato dei familiari degli operai vittime degli infortuni.
“E’ una strage silenziosa che in Sicilia continua e che è diventata inaccettabile. Le persone non possono perdere la vita sul posto di lavoro, come l’operaio travolto stamane da un traliccio nel Palermitano. E mentre piangiamo questa nuova vittima, ci stringiamo ai suoi familiari a cui assicuriamo sostegno sindacale e legale”. Lo afferma Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia, che aggiunge: “Siamo stanchi di sentire le promesse della politica. Adesso servono fatti non parole. In attesa che la magistratura faccia luce sulle cause di questo incidente, ribadiamo la necessità di interventi immediati sul sistema delle gare al massimo ribasso e dei subappalti a cascata, così come già proposto dal nostro segretario generale, Pierpaolo Bombardieri. Si devono trovare soluzioni e strumenti efficaci per fermare le morti sul lavoro, anzi omicidi. Questo sindacato – conclude la Lionti – continuerà a pressare su chi governa per una normativa più aspra, per una maggiore formazione, prevenzione e controlli più frequenti”.