Un uomo di 30 anni, residente a Palermo e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di San Giuseppe Jato con l’accusa di una lunga serie di reati, tra cui falsità materiale, truffa, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, appropriazione indebita, ricettazione e impiego di denaro in attività economiche e finanziarie.
Un braccialetto elettronico non basta: scoperto grazie a controlli incrociati
L’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a seguito di precedenti reati, è stato colto in flagrante dai Carabinieri durante mirati accertamenti e verifiche incrociate con le strutture sanitarie competenti. L’uomo, infatti, era autorizzato ad uscire di casa solo per recarsi presso il Servizio di Emergenza Radio Territoriale (S.E.R.T.) e il Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.) di Palermo.
Inganno svelato: falsificati attestati medici per coprire attività illecite
L’indagine ha rivelato che l’uomo, per eludere i controlli, avrebbe falsificato gli attestati medici di presenza e le firme dei medici, alterando date e orari. In questo modo, l’uomo avrebbe simulato di aver regolarmente rispettato le disposizioni mediche, mentre in realtà si sarebbe dedicato ad attività di svago non autorizzate.
L’importanza della meticolosità: Carabinieri sventano l’inganno
La meticolosità dei Carabinieri, unita alla puntuale verifica della documentazione e al coordinamento con le istituzioni sanitarie, ha consentito di far emergere le irregolarità commesse dall’uomo. La scoperta ha portato all’arresto immediato del 30enne.
Dal domicilio al carcere: nuovo provvedimento dell’Autorità Giudiziaria
L’uomo è stato quindi tradotto presso la Casa Circondariale “Lorusso-Pagliarelli” di Palermo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.