Com’è morto Angelo Onorato? Una domanda alla quale ancora non si ha una risposta certa. Le prime informazioni giunte in redazione parlavano di spari, poi smentiti. A uccidere l’imprenditore, marito dell’europarlamentare Francesca donato, sarebbe stata una fascetta stratta attorno al collo, questo sembrerebbe almeno fino ad ora chiaro, ma chi ha stretto l’oggetto? Si può parlare di omicidio oppure Onorato avrebbe fatto tutto da solo? Sono tanti i pezzi del puzzle che gli investigatori stanno cercando di mettere assieme per ricostruire le ultime ore dell’uomo, al fine di capire se qualcuno voleva vederlo morto.
La lettera lasciata ad un amico e i problemi economici
Ci sono tanti indizi che portano a strade diverse. Il primo indizio sarebbe una lettera lasciata ad un amico dallo stesso Onorato. Un avvocato avrebbe lasciato alla Squadra Mobile, che indaga sulla morte dell’imprenditore, una missiva. «Se succede qualcosa, fai avere questa lettera a mia moglie», ci sarebbe scritto nel testo che farebbe riferimento a debiti e altri guai economici contratti dall’uomo. Parole queste che non chiariscono se si tratti di un omicidio o di un suicidio.
La portiera posteriore aperta e le impronte sulla maniglia interna
Un altro indizio è la portiera posteriore dell’auto aperta. Come riporta Repubblica Palermo, i primi poliziotti arrivato in via Ugo La Malfa, luogo del ritrovamento del cadavere, lo hanno trovato ancora con la cintura di sicurezza allacciata. Il capo di Onorato era riverso sulla camicia sporca di sangue, su cui sono appesi gli occhiali da vista. Il collo era stretto dalla fascetta. Il tallone del piede destro era poco fuori dal mocassino. Lo sportello posteriore era aperto e ci sono impronte sulla maniglia interna. Un dettaglio che può rimettere in discussione l’ipotesi del suicido. Gli investigatori però non escludono nemmeno che qualcuno lo abbia potuto aggredire alle spalle allacciandogli la fascetta al collo fino a strangolarlo.
L’appuntamento misterioso e gli ultimi avvistamenti di Onorato
C’è un altro dettaglio. Angelo Onorato alla coniuge Francesca donato aveva detto che alle 11 aveva un appuntamento con una persona di Capaci. Ma l’eurodeputata non ha saputo dire con chi. Ieri mattina tra gli ultimi a vederlo è stato Giacomo Grilletto, collaboratore di Onorato da quasi trent’anni: «Ci siamo visti questa mattina alle 10 – racconta a Salvo Palazzolo su Repubblica – abbiamo parlato delle cose da fare. Poi, è uscito. Nulla faceva pensare a un gesto disperato». Mezz’ora dopo, Onorato sarebbe andato a casa di un amico a Mondello: «Mi ha portato il caricabatterie che gli avevo prestato ieri sera. Ha detto poche parole, ma mi sembrava comunque sereno».
La figlia su Facebook: “Mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato”
Insomma, al momento l’unica certezza è che Onorato sia morto “per soffocamento” come appunta il medico legale nel suo verbale d’ispezione. Cosa sia successo in quelle 4 ore maledette, tra le 11 e le 15 di sabato 25 maggio, resta per il momento un mistero. Francesca Donato e la figlia Carolina sono state per buona parte della notte negli uffici della squadra mobile per essere sentite dagli investigatori.
Intanto la figlia scrive sui social. La figlia ventenne di Angelo era insieme alla mamma al momento del ritrovamento del suv Range Rover in cui il padre era riverso senza vita. “Sono state dette cose inesatte, quindi sento la necessità di specificare: mio padre non si è suicidato, è stato ammazzato”. A parlare è Carolina Onorato, la figlia 20enne di Angelo Onorato. “Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così – ha specificato ancora la figlia – e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato. Non è stato un suicidio ma in omicidio. Ringrazio tutti per i messaggi di conforto, ma perdonatemi se non rispondo”.