Una montagna scarlatta di estintori accatastati sul ciglio della strada, pronti per essere “cannibalizzati” e trasformati in un guadagno facile. È la scena che si sono trovati di fronte i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Palermo durante un pattugliamento in via Del Pellicano, nella periferia della città. Quattro uomini, di età compresa tra i 27 e i 38 anni, tutti palermitani, sono stati colti in flagranza di reato mentre erano intenti a svuotare ben 184 estintori, con l’evidente intenzione di caricarli su un furgone parcheggiato nelle vicinanze.
L’operazione, tutt’altro che discreta, ha immediatamente insospettito i militari in motocicletta. Una volta fermati e interrogati, i quattro non hanno potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. Hanno raccontato di aver ricevuto quel massiccio carico di dispositivi antincendio da una terza persona, non meglio identificata, con un unico obiettivo: smaltirli rapidamente per rivenderne l’involucro metallico come semplice “ferro vecchio”. Un piano che, se portato a termine, avrebbe fruttato loro un profitto immediato, ma a un costo ambientale altissimo.
I Carabinieri hanno infatti rapidamente accertato la criticità della situazione. Quegli estintori non erano semplici contenitori vuoti, ma dispositivi ancora carichi della loro polvere estinguente. Tale sostanza è classificata come rifiuto speciale e potenzialmente pericolosa, il cui smaltimento deve seguire un rigido e specifico protocollo di sicurezza per evitare danni all’ambiente e alla salute pubblica. Trattarli come comune materiale ferroso costituisce un grave reato ambientale.
L’intero carico di 184 estintori e il furgone sono stati posti sotto sequestro. Per i quattro uomini è scattata una denuncia a piede libero per l’ipotesi di reato di gestione e smaltimento illecito di rifiuti speciali. .



