Palermo sprofonda di nuovo nell’incubo della violenza urbana. In sole 24 ore, il cuore della città è stato teatro di due gravissimi episodi che riaccendono i riflettori sulla questione sicurezza. Dalla movida di via Maqueda fino ai dintorni della stazione centrale, la sensazione è quella di aree fuori controllo, ostaggio di bande di giovani dedite a rapine e aggressioni.
La notte di martedì ha visto un uomo di 53 anni, di nazionalità cinese, diventare l’ultima vittima di questa ondata di criminalità. Mentre camminava nei pressi della stazione, è stato avvicinato da un aggressore che, senza esitazione, lo ha colpito con una coltellata al torace. Soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale Civico, fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita. Agli agenti di polizia che lo hanno interrogato, l’uomo ha raccontato di non conoscere il suo aggressore, ipotizzando che il movente fosse una rapina. Dopo il fendente, il malvivente si è dileguato, lasciando dietro di sé una scia di paura.
Questo accoltellamento è solo l’ultimo di una lunga serie di reati che affliggono la zona di piazza Giulio Cesare, ormai percepita dai cittadini come una delle più insicure di Palermo. Un’area dove scippatori e rapinatori agiscono quasi indisturbati, e dove trovano rifugio sbandati e persone con problemi di dipendenza.
Poche ore prima, un altro allarme era scattato in via Maqueda. Quella che dovrebbe essere un’isola pedonale si è trasformata, ancora una volta, nel ring di una violenta rissa. Protagonisti una ventina di giovani che, secondo residenti e commercianti esasperati, presidiano costantemente la zona, dedicandosi allo spaccio e alle rapine ai danni dei turisti. Il tutto avviene sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza e dei passanti, in un clima di impotenza generale.
La rabbia e la frustrazione dei residenti sono palpabili. Solo pochi giorni fa, un comitato di cittadini aveva incontrato il Questore di Palermo per chiedere a gran voce maggiori controlli e una presenza costante delle forze dell’ordine. Un appello che, alla luce degli ultimi avvenimenti, suona quasi inascoltato, mentre la violenza continua a dilagare.



