Ancora un episodio di inaudita violenza ai danni del personale sanitario. Un medico del reparto di Nefrologia dell’ospedale Cervello di Palermo è stato vittima di una violenta aggressione da parte di un paziente. L’aggressore, un uomo di 69 anni identificato con le iniziali D.A. e operato solo pochi giorni prima, si è presentato in reparto lamentando un gonfiore al braccio e pretendendo una visita immediata.
Di fronte al tentativo del nefrologo di spiegargli con calma quale fosse la procedura corretta da seguire, l’uomo è andato su tutte le furie. La sua rabbia è esplosa in una furia distruttiva: ha preso a calci una porta, una barella e persino un elettrocardiografo, per poi afferrare un computer e scagliarlo a terra. Il tutto sotto gli occhi attoniti del personale e degli altri pazienti.
La violenza da verbale si è fatta fisica. L’uomo ha rivolto pesanti minacce di morte al sanitario e, non contento, gli si è scagliato contro arrivando a strappargli il camice. L’intervento tempestivo degli agenti di polizia, chiamati per sedare la situazione, ha evitato il peggio. Paradossalmente, è emerso che il paziente era già stato visitato più volte in precedenza. Si tratta dell’ennesimo, grave episodio di violenza che riaccende i riflettori sulla mancanza di sicurezza per chi lavora negli ospedali.