Mondo dell’arte a lutto in provincia di Palermo. Muore il pittore Salvatore Benanti, palermitano ma bagherese d’adozione. L’artista aveva 74 anni e lascia questa terra dopo una lunga malattia.
L’amministrazione comunale di Bagheria, guidata dal Sindaco Filippo Maria Tripoli, insieme alla Giunta e al presidente del consiglio comunale, Andrea Sciortino, ha espresso in una nota “profondo cordoglio per la morte del pittore”.
“Palermitano di nascita, Salvatore Benanti aveva scelto Bagheria come sua casa dal 1992, integrandosi profondamente nel tessuto culturale e sociale della nostra comunità – scrivono nella nota -. Nel corso degli anni, ha arricchito il patrimonio artistico locale con le sue opere, alcune delle quali impreziosiscono la chiesa di San Giovanni Bosco, come il paliotto e l’ambone, testimonianza del suo talento e del suo legame con la città. Artista di impronta verista, formatosi all’Istituto d’Arte di Palermo e specializzatosi in restauro pittorico a Brera e Firenze, Benanti ha saputo spaziare tra figure, paesaggi, nature morte e trompe-l’œil, dimostrando una versatilità creativa che lo ha contraddistinto. La sua passione per l’arte lo aveva portato anche a collaborare come aiuto scenografo per importanti opere liriche al Teatro Massimo di Palermo”.
Negli ultimi anni, aveva partecipato attivamente alla vita culturale bagherese attraverso mostre collettive, condividendo con la comunità la sua visione artistica. Le sue opere, apprezzate per la loro sensibilità e maestria tecnica, sono oggi custodite in collezioni private in diverse città italiane.
“La scomparsa di Salvatore Benanti lascia un vuoto nel panorama artistico e culturale di Bagheria – dichiara il sindaco Tripoli. “Ricordiamo con affetto la sua passione per la pittura e il suo contributo alla bellezza della nostra città. A nome mio, della Giunta e del presidente del consiglio comunale, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia in questo momento di dolore. L’amministrazione comunale si unisce al cordoglio della famiglia e di quanti hanno avuto modo di apprezzare l’arte e l’umanità di Salvatore Benanti”.