Il pesce veniva dall’Asia a Palermo: 7 tonnellate sotto sequestro
Sequestrate oltre 7 tonnellate di pesce importato illegalmente da un grossista bengalese a Palermo. Operazione congiunta Guardia Costiera e Guardia di Finanza

Nel quadro del Piano Operativo dei Controlli nel settore agroalimentare 2024, la Guardia Costiera di Palermo, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha condotto un’ispezione presso un centro di distribuzione ittica all’ingrosso gestito da un cittadino bengalese. L’operazione, volta a tutelare la produzione ittica italiana, si inserisce nel contesto dei controlli coordinati dalla «cabina di regia» del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
Irregolarità nelle etichette e nella documentazione
L’ispezione, condotta lo scorso fine settimana, ha portato alla luce diverse irregolarità. All’interno delle celle frigorifere del centro di distribuzione, contenenti oltre 12 tonnellate di prodotto ittico congelato pronto per la commercializzazione, sono stati rinvenuti 6.120 chili di pesce proveniente dal Sud-Est asiatico con etichette e documentazione non conformi. Le specie ittiche sequestrate includono testa di serpente, pesce rampicante, alosa asiatica, savetta asiatica, carpa asiatica, alosa orientale e siluro asiatico. I lotti e le date di scadenza del prodotto non corrispondevano alla documentazione presentata dal responsabile dell’azienda.
Oltre 7 tonnellate di pesce dall’Asia a Palermo
Ulteriori 900 chili di pesce senza corretta etichettatura
Oltre al pesce con documentazione irregolare, le autorità hanno sequestrato ulteriori 900 chili di prodotti ittici di origine asiatica privi di etichettatura conforme alle normative vigenti. Il sequestro totale ammonta quindi a oltre 7 tonnellate di prodotto ittico. Al rappresentante legale della società sono state contestate due sanzioni amministrative per un totale di 3.000 euro.
Violazioni in materia di lavoro e sospensione dell’attività
L’intervento della Guardia di Finanza, attivata dal Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma, ha rilevato anche violazioni in materia di assunzione di lavoratori. All’amministratore della società sono state contestate sanzioni amministrative per oltre 4.000 euro, con la conseguente sospensione dell’attività aziendale. L’operazione congiunta dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare il commercio illegale di prodotti ittici e nel garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.