Imprenditore di Misilmeri assolto dopo 24 anni: ritorno alla vita e al patrimonio

lettura in 3 minuti

Dopo 24 anni di battaglie legali, Antonino Giordano, un imprenditore edile 65enne originario di Misilmeri, ha finalmente ottenuto giustizia. Accusato di associazione mafiosa nel 2000 e condannato a cinque anni di reclusione, Giordano ha sempre proclamato la sua innocenza, un’innocenza finalmente riconosciuta dalla Corte d’Appello.

La revoca della confisca dei beni

Come riportato dal Giornale di Sicilia, a seguito della revisione del processo e dell’assoluzione, la Corte d’Appello, presieduta da Gabriella Di Marco, ha stabilito la restituzione dei beni confiscati a Giordano. La Corte ha riconosciuto il venir meno dei requisiti legali che avevano giustificato la confisca nel 2011, restituendo all’imprenditore aziende, immobili e depositi per un valore di decine di milioni di euro.

Il ruolo dell’avvocato Baldassare Lauria

Fondamentale per il raggiungimento di questo risultato è stato il lavoro dell’avvocato Baldassare Lauria, che ha assistito Giordano in tutti questi anni. Lauria ha sottolineato come la decisione della Corte d’Appello rappresenti un precedente importante, superando la consolidata giurisprudenza conservativa del tribunale di Palermo in materia di prevenzione. L’avvocato ha annunciato che saranno intraprese azioni risarcitorie per il recupero del patrimonio perduto e per l’ingente danno subito da Giordano in questi anni.

Dubbi sull’intercettazione e perizia fonica

Giordano, impegnato in diversi appalti e commesse pubbliche, è stato coinvolto nell’inchiesta a seguito di un’intercettazione con il presunto mafioso Angelo Bonanno. L’imprenditore ha sempre sostenuto che l’interlocuzione non lo riguardava e che l’interlocutore non fosse lui. Questa tesi è stata avvalorata dalla confessione di un’altra persona, che ha ammesso di essere stato lui a parlare con il presunto capomafia. Una perizia fonica ha poi escluso che la voce nell’intercettazione fosse riconducibile a Giordano.

La revisione del processo e l’assoluzione

La sentenza di revisione del processo, emessa dai giudici di Caltanissetta a marzo dello scorso anno, ha segnato la fine di un incubo per Giordano. La Corte ha riconosciuto l’estraneità dell’imprenditore ai fatti contestati, aprendo la strada alla restituzione dei beni e alla richiesta di risarcimento danni.

Un caso emblematico: la riflessione dell’avvocato Lauria

L’avvocato Lauria, alla luce di questa vittoria, ha sollevato una riflessione più ampia sul tema delle indagini patrimoniali, citando il caso degli imprenditori Cavallotti di Belmonte Mezzagno. Nonostante l’assoluzione, la Corte d’Appello ha respinto la loro istanza di revoca della confisca. Il caso è attualmente al vaglio della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a cui Lauria si è rivolto nel 2016, denunciando la violazione del principio di legalità da parte del Governo italiano.

Continua a leggere le notizie di DirettaSicilia, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale News Sicilia
Nessun commento