Un gruppo di quattro capodogli è stato recentemente avvistato nelle acque cristalline delle Isole Eolie dal team di ricerca di Filicudi Wildlife Conservation, guidato dalla biologa Monica Blasi. L’osservazione suggerisce che si tratti di un “bachelor group”, ovvero un gruppo di giovani maschi che si sono uniti dopo aver raggiunto la maturità sessuale e aver lasciato il gruppo familiare.
Un habitat ideale per i capodogli
Le acque che circondano le Isole Eolie rappresentano un habitat ideale per i capodogli, offrendo abbondanti risorse alimentari. Questi mammiferi marini si nutrono principalmente di calamari mesopelagici, che cacciano a grandi profondità, spingendosi fino a 2000 metri sotto la superficie. La loro capacità di trattenere il respiro per oltre un’ora li rende subacquei eccezionali.
Adattamenti straordinari per la vita in profondità
I capodogli sono dotati di adattamenti fisiologici straordinari che consentono loro di immergersi a grandi profondità. Un sistema circolatorio specializzato trasporta l’ossigeno agli organi vitali in modo efficiente, mentre l’organo dello spermaceti, situato nella testa, aiuta a regolare l’assetto durante le immersioni. La comunicazione e l’orientamento subacquei avvengono attraverso un complesso sistema di vocalizzazioni chiamate “clicks”.
Minacce alla sopravvivenza dei capodogli
Nonostante la loro maestosità e le loro incredibili capacità, i capodogli sono esposti a numerose minacce. L’inquinamento acustico causato dalle attività umane interferisce con la loro capacità di comunicare e cacciare. Le collisioni con le imbarcazioni e l’intrappolamento accidentale nelle reti da pesca rappresentano ulteriori pericoli. Inoltre, l’ingestione di plastica, sempre più diffusa negli oceani, è una crescente minaccia per la salute di questi animali.
Il progetto “Capodeolo” e l’importanza del monitoraggio
Da oltre un decennio, il progetto “Capodeolo”, portato avanti da Filicudi Wildlife Conservation, si dedica allo studio e alla conservazione dei capodogli nelle Isole Eolie. Attraverso la fotoidentificazione e l’analisi acustica, il team di ricerca ha creato un catalogo di circa sessanta individui, monitorando i loro movimenti e il loro comportamento. La biologa Monica Blasi sottolinea l’importanza della collaborazione da parte del pubblico nella segnalazione di eventuali avvistamenti, fornendo dati come posizione GPS, data, ora e immagini degli esemplari avvistati. Queste informazioni sono preziose per approfondire la conoscenza di questi animali e contribuire alla loro salvaguardia.
Un futuro incerto per i giganti del mare
Le acque delle Isole Eolie non rappresentano solo un’area di alimentazione per i capodogli, ma potrebbero anche essere un importante sito di riproduzione. La presenza di diverse tipologie di gruppi, dai “bachelor groups” alle unità sociali, suggerisce che questi animali potrebbero utilizzare l’area per dare alla luce i loro piccoli. La ricerca scientifica e la sensibilizzazione del pubblico sono fondamentali per garantire un futuro a questi giganti del mare e preservare la biodiversità dei nostri oceani.