Si sono conclusi con gli arresti domiciliari i procedimenti giudiziari a carico di Antonino Giannetto, 50 anni, titolare del CAF Fenapi fiscalità e previdenza di Monreale, e della sua collaboratrice Laura Tusa, 49 anni. I due sono accusati di essere i principali artefici di una truffa da oltre 2 milioni di euro ai danni dello Stato, attraverso l’ottenimento fraudolento del Reddito di Cittadinanza per 341 persone che non ne avevano diritto.
Le indagini e il sistema fraudolento
Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Monreale in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro, e coordinate dalla Procura, hanno portato alla luce il sistema messo in piedi da Giannetto e Tusa tra il 2021 e il 2022. I due, secondo l’accusa, avrebbero prodotto falsi documenti e attestazioni, poi allegati alle pratiche per l’ottenimento del sussidio, per garantire l’esito positivo a chi si rivolgeva al loro CAF, dietro pagamento di circa 200 euro. Il denaro veniva riscosso in contanti o tramite carte di credito.
Minacce e recupero pagamenti
Per recuperare i pagamenti arretrati, Giannetto e Tusa avrebbero anche minacciato i “clienti” di sospendere l’erogazione del Reddito. Le intercettazioni telefoniche e l’analisi della documentazione hanno permesso di scoprire le centinaia di percettori del sussidio privi dei requisiti, che grazie alle manovre illecite sono riusciti ad intascare diverse migliaia di euro.
Il percorso giudiziario
La Procura aveva chiesto gli arresti in carcere per i due già lo scorso gennaio, ma il GIP aveva respinto la richiesta anche perché nel frattempo il Reddito di Cittadinanza è stato abolito dal governo. Dopo vari ricorsi, il Tribunale del Riesame ha comunque disposto i domiciliari sia per Giannetto che per Tusa, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza.
I dettagli della frode
Nelle carte dell’inchiesta si legge che Giannetto avrebbe prodotto soprattutto “false attestazioni di residenza e convivenza, falsi contratti di affitto“, mentre un gruppo di procacciatori era incaricato di trovare potenziali percettori da mettere in contatto con il CAF. Una coppia di conviventi, ad esempio, era riuscita ad ottenere due Redditi di Cittadinanza dichiarando di vivere in nuclei familiari separati.
Le conseguenze per i responsabili
Oltre agli arresti domiciliari, per Giannetto e Tusa difesi dall’avvocato Pietro Capizzi, è stato disposto anche il sequestro del Centro Assistenza Fiscale di via Nicolosi a Monreale, mentre procedono le indagini sui 341 percettori del sussidio che ora rischiano pesanti conseguenze.