La Squadra Mobile di Palermo, in collaborazione con l’omologo Ufficio di Lucca, ha fermato un giovane palermitano, accusato dell’omicidio di Moataz Derbeli, un ragazzo tunisino di 20 anni. Il fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, si basa sull’accusa di omicidio aggravato dall’utilizzo di un’arma.
Il fatto risale allo scorso 4 luglio, quando un gruppo di nordafricani, tra cui Derbeli, si è scontrato con alcuni palermitani nel quartiere Ballarò. La rissa sarebbe scaturita a seguito di un diverbio con un venditore ambulante, al quale i giovani tunisini avrebbero intimato di andarsene. Durante la colluttazione, Derbeli è stato brutalmente picchiato ed è rimasto in condizioni disperate per dodici giorni presso l’ospedale di Palermo, dove è poi deceduto.
Il giovane fermato dalla Polizia sarebbe uno dei partecipanti al pestaggio. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri responsabili.
Moataz Derbeli era giunto in Italia tre anni fa, sbarcando a Lampedusa come minore straniero non accompagnato. Dopo un periodo trascorso in un centro di seconda accoglienza, si era allontanato per trasferirsi a Palermo. I genitori, residenti in Tunisia, sono stati informati della tragedia dal consolato tunisino a Palermo. Unico familiare presente al suo capezzale durante l’agonia è stato uno zio residente a Palermo.