Sono sei gli indagati, ma ben 15 le persone la cui posizione è al vaglio della Procura di Siracusa per omicidio colposo in relazione alla morte del piccolo Vincenzo Lantieri, il bambino di 10 anni deceduto dopo essere caduto in un pozzo profondo circa 15 metri durante una gita organizzata presso l’azienda agricola di Giuseppe Giardina. Vincenzo faceva parte di un gruppo di una ventina di bambini, alcuni con disabilità, che stavano partecipando a un campus estivo dell’Anffas “Doniamo Sorrisi”.
Secondo quanto ricostruito, il bambino sarebbe stato attratto dalle altalene e dal pozzo presenti nell’area e, nonostante fosse stato ripreso da un volontario che lo aveva invitato a scendere dalla copertura della cavità, Vincenzo vi sarebbe caduto dentro poco dopo. Il pozzo era per metà pieno d’acqua e il bambino è affogato nonostante i immediati tentativi di soccorso. Una operatrice 54enne, calatasi nel pozzo per cercare di salvare il piccolo Vincenzo, è rimasta ferita ed è stata ricoverata in ospedale per lo shock subito.
La Procura ha iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo cinque educatori del campus estivo, lo stesso Giuseppe Giardina in qualità di proprietario della struttura, e la volontaria che aveva cercato di soccorrere Vincenzo. Ma sono una quindicina le posizioni al vaglio degli investigatori, tra cui quelle degli altri accompagnatori presenti al momento della tragedia. Si tratta di un passaggio tecnico necessario per consentire a tutti di nominare eventuali consulenti.
Uno strazio infinito quello che stanno vivendo i genitori di Vincenzo, Salvo Lantieri e Paola Carmela. “Il mio cuore si è fermato insieme al tuo cuore in quel maledetto pozzo, ti amo Vincenzo mio”, hanno scritto in un post sui social, pubblicando anche una foto sorridente del loro amato bambino. Un dolore inconsolabile per questa giovane coppia di Palazzolo Acreide, che si stringe attorno ai familiari tutti in un momento così tragico.
Il piccolo Vincenzo era molto conosciuto e benvoluto da tutti. Un bambino solare e pieno di vita, strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari da questo tremendo incidente. Le indagini proseguono serrate per fare luce su tutti gli aspetti della vicenda e sulle eventuali responsabilità di coloro che avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza dei bambini durante l’escursione didattica. Intanto si attende l’esito dell’autopsia disposta dalla Procura.