Cattura di Messina Denaro scambio con lo Stato sull’ergastolo ostativo? Il sospetto di Borsellino

Borsellino ha espresso il sospetto che questa cattura sia ancora una volta frutto di un baratto con la criminalità organizzata

Salvatore Borsellino, fratello del giudice antimafia Paolo Borsellino ucciso da Cosa Nostra, ha espresso la sua soddisfazione per l’arresto di Matteo Messina Denaro, ma anche l’amarezza per il fatto che ci sono voluti 30 anni di latitanza prima di catturarlo. Lo dice all’Adnkronos.

Borsellino ha espresso il sospetto che questa cattura sia ancora una volta frutto di un baratto con la criminalità organizzata. “Il sospetto che questa cattura sia ancora una volta frutto di un baratto con la criminalità organizzata. Non vorrei che a fronte di questo arresto ci sia la liberazione dall’ergastolo ostativo di personaggi come i Graviano. Mi aspetto di non vedere pagato nel prossimo futuro il prezzo di questa cattura. Non vorrei che la contropartita dell’arresto di Messina Denaro fosse l’abolizione dell’ergastolo ostativo”

Il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, ha sottolineato l’importanza d’indagare su chi ha coperto la latitanza dell’ex primula rossa. “La cattura di Messina Denaro era nell’aria, come già quella di Riina era stata preannunciata prima che avvenisse. Da qualche mese si sentiva parlare della sua possibile cattura, delle sue cattive condizioni di salute – conclude Salvatore Borsellino -. Mi aspettavo che succedesse. Per me non è fondamentale il suo arresto, ma che venissero alla luce i rapporti oscuri tra pezzi dello Stato e mafia stessa. Il vero successo sarebbe che venisse ritrovata l’agenda rossa e che chi l’ha sottratta venisse assicurato alla giustizia”.

Cos’è l’ergastolo ostativo

L’ergastolo ostativo è una forma di ergastolo introdotta in Italia nel 1993 con la legge Bossi-Fini, che prevede la condanna all’ergastolo senza la possibilità di ricorrere alla clemenza del Presidente della Repubblica e senza la possibilità di usufruire di alcuna forma di liberazione anticipata. L’ergastolo ostativo è stato introdotto per colpire i criminali più pericolosi, in particolare i mafiosi e i terroristi, e per contrastare la tendenza dei boss mafiosi a governare la mafia dalle carceri, grazie alla possibilità di continuare a impartire ordini e gestire gli affari criminali anche da dietro le sbarre.

La pena dell’ergastolo ostativo è stata utilizzata per condannare numerosi boss mafiosi, tra cui Totò Riina, Bernardo Provenzano, Matteo Messina Denaro e molti altri. Tuttavia, la sua applicazione è stata criticata da alcuni perché considerata troppo severa e inumano, mentre altri la ritengono necessaria per combattere efficacemente la criminalità organizzata. Nel 2020, la Corte Costituzionale italiana ha dichiarato incostituzionale la pena di ergastolo ostativo perché viola il principio di umanità della pena. In generale, la pena di ergastolo ostativo è una questione controversa e divisiva in Italia, con opinioni contrastanti sulla sua efficacia nella lotta contro la criminalità organizzata e sulla sua conformità con i principi di umanità e di giustizia.

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