L’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro, prelevato in una clinica di Palermo dopo trent’anni di latitanza, non ha portato alcun sollievo per Nicola Di Matteo, il fratello di Giuseppe Di Matteo, il ragazzo di 12 anni sequestrato e ucciso su ordine di Messina Denaro nel 1996. La morte del fratello, e il modo in cui è avvenuta, lascia ancora troppo dolore e non c’è possibilità di perdono per le atrocità commesse.
“Non gli auguro la morte, ma gli auguro una lunga sofferenza, la stessa che ha fatto passare a mio fratello” ha dichiarato Di Matteo, facendo riferimento alle condizioni di salute del capo mafioso di Castelvetrano, arrestato mentre si sottoponeva a un ciclo di cure per un cancro al colon.
Di Matteo ha espresso la sua gratitudine verso le forze dell’ordine e la magistratura che hanno lavorato per catturare Messina Denaro, ma ha espresso la speranza che gli sforzi degli inquirenti non si arrestino qui. “Si deve ancora fare luce sulle coperture che hanno consentito una latitanza lunga 30 anni. Speriamo che tutta la verità possa venire a galla. Questi criminali non si allontanano mai troppo dai loro territori in cui possono contare su una fitta rete di persone pronte a proteggerli” ha dichiarato Di Matteo.