Truffatori scoperti nel Palermitano, 5 arresti e 7 indagati

Scoperta un'associazione dedita a truffe seriali contro le banche

Scattano 5 arresti nel Palermitano per i reati di associazione per delinquere finalizzata alle truffe e sostituzione di persona, fabbricazione di documenti falsi, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio ed accesso abusivo ad un sistema informatico. Sono in tutto sette le persone indagate nell’ambito di una inchiesta dei Carabinieri di Bagheria.

Scoperta un’associazione dedita a truffe seriali contro le banche. Gli indagati, avrebbero proceduto al furto d’identità di ignare vittime, generalmente facoltosi professionisti in pensione, attraverso cui, mediante la contraffazione dei loro documenti d’identità e la creazione di documentazione falsa, sarebbero state sistematicamente avviate pratiche di finanziamento,di importo compreso tra i 12.000 e gli 80.000 euro, o per l’acquisto di auto, che poi sarebbero state subito rivendute a terzi, acquisendo ulteriori profitti.

Gli indagati si sarebbero avvalsi del contributo di un impiegato dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo che sarebbe stato incaricato di fornire le generalità delle vittime necessari a compiere la sostituzione di persona. Tale attività sarebbe stata realizzata attraverso l’accesso abusivo ai sistemi informatici a lui in uso per ragioni di servizio e dietro pagamento di un illecito corrispettivo.

Tra gli indagati anche un funzionario del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale della Regione Siciliana. Quest’ultimo già interdetto dai pubblici uffici perché condannato per truffa, avrebbe più volte fornito il numero di telefono fisso del proprio ufficio, da indicare nella stipula del contratto a garanzia del finanziamento, per far fronte ad eventuali chiamate di controllo degli istituti di credito, così da poter assicurare telefonicamente che i richiedenti fossero dipendenti regionali.

Risultano indagate in stato di libertà anche altre sette persone, le quali avrebbero ‘prestato’ la propria fotografia per la materiale fabbricazione di documenti falsi, poi utilizzati nelle varie fasi delle truffe.

In tutto sono state documentate 18 truffe, commesse nell’arco di quasi un anno per un valore complessivo stimato in circa mezzo milione di euro.

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