È di Pantelleria il vino passito migliore d’Italia
Con vogliono 3 mesi per produrre questo particolare vino

È di Pantelleria il migliore passito d’Italia. Il Ben Ryè delle cantine Donnafugata ha vinto il riconoscimento dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni, tra i più autorevoli critici enologici italiani.
Un must per chi visita Pantelleria. L’isola del vento e perla nera del Mediterraneo dove le viti vengono contivate eroicamente tra la roccia lavica. Il sole cocente della vicina Africa fa il resto. Il Passito ha in sé tutta la dolcezza di un’isola da scoprire. Dal cuore ancora infuocato dalla forza interna della terra.
Il Passito di Pantelleria Ben Ryé è il miglior vino d’Italia della sua categoria e per il terzo anno consecutivo ha un punteggio di 99/100.
Il Ben Ryè è il frutto di un’isola, Pantelleria, che rappresenta un’area geografica di produzione unica e nasce da un lavoro faticoso di attesa e costanza. Le viti ad alberello di Pantelleria sono anche patrimonio dell’umanità e hanno ricevuto il riconoscimento Unesco.
Ci vogliono 3 mesi per produrre questo particolare vino. Lo zibibbo viene raccolto dopo il 15 agosto e il processo di appassimento naturale dura 3-4 settimane. Si effettua su graticci, al sole al vento.
Poi a settembre si aggiunge mosto da uva fresca. Viene aggiunta in seguito l’uva passa che rilascia zuccheri e aromi tipici drl passito.
Ben Ryé è “un capolavoro viticolo quanto enologico, stabilmente tra i migliori vini dolci del mondo. Chapeau.” scrive Maroni nel suo Annuario dei Migliori Vini Italiani 2020, che si ispira al principio per cui “la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore”.
“Siamo felici di veder premiato il Ben Ryé come simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo – dice Antonio Rallo, wine-maker dell’azienda di famiglia – Riconoscimenti come questo ripagano i sacrifici della viticoltura eroica di Pantelleria dove la coltivazione della vite ad alberello patrimonio Unesco rende unico il Passito ed il paesaggio dell’isola”.