Lavoro alla Regione, si volta pagina: in arrivo i concorsi per 180 nuovi dirigenti

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Palermo – Mentre la Regione Siciliana si prepara a una drastica cura dimagrante per i suoi uffici, si aprono contestualmente importanti spiragli per l’occupazione qualificata. Il piano di riorganizzazione amministrativa, che approda oggi sul tavolo della giunta presieduta da Renato Schifani, porta con sé una novità cruciale: il via libera a nuove procedure concorsuali per l’assunzione di 180 dirigenti nel corso del 2026.

Il piano: prima i tagli, poi i concorsi

Come spiega il Giornale di Sicilia, la strategia di Palazzo d’Orleans è duplice. Da un lato, si procede con l’immissione immediata di forze fresche: proprio ieri il governo ha ufficializzato l’assunzione dei primi 46 vincitori del concorso “Ripam Coesione” (su un totale di 70 previsti), figure chiave per la gestione dei fondi comunitari. Dall’altro, si guarda al futuro prossimo. La riforma prevede infatti la soppressione di circa 280 unità operative “vuote” o inefficienti, ma una volta rimescolate le carte e riassegnati gli incarichi ai circa 550 dirigenti attuali, emergerà un fabbisogno strutturale che dovrà essere colmato esternamente. È qui che si inserirà lo “step 2”: nuovi bandi per 180 posizioni dirigenziali destinate a rinnovare la burocrazia dell’isola.

La mappa dei tagli: via 280 poltrone

Il vertice odierno in giunta servirà a sfoltire l’organigramma regionale. Dalle attuali 949 unità operative si scenderà a 669. Scompariranno uffici periferici, strutture ormai prive di personale e duplicati, con un impatto maggiore sugli assessorati all’Agricoltura e al Lavoro e sul dipartimento Tecnico.

L’iter burocratico e le proroghe

La rivoluzione non sarà immediata. Dopo l’ok della giunta, la riforma dovrà passare il vaglio del Cga e ottenere la registrazione della Corte dei Conti. Solo allora Schifani potrà procedere con un maxi-interpello interno per riassegnare le 669 poltrone sopravvissute ai tagli. Nel frattempo, per garantire la continuità amministrativa, i contratti dei dirigenti in scadenza al 31 dicembre verranno prorogati. L’obiettivo finale è chiaro: una macchina amministrativa più snella, ma rimpolpata da nuove competenze selezionate per merito.

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