Palermo si prepara a un anno di passione e cambiamenti radicali sul fronte della viabilità. Con l’ordinanza n. 1860 firmata lo scorso 5 dicembre 2025, l’Ufficio Traffico ha dato il via libera ufficiale alla realizzazione del “secondo lotto” delle nuove piste ciclabili. Un intervento massiccio che, fino al novembre 2026, ridisegnerà il volto di diverse arterie cittadine, ma che ha già innescato forti polemiche, in particolare per quanto riguarda l’asse strategico di Corso Calatafimi.
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Il piano dei lavori: un anno di cantieri
Il progetto, affidato alla Camedil Costruzioni s.r.l., prevede interventi a macchia d’olio che collegheranno la Costa Sud ai poli universitari e alla Stazione Centrale. L’impatto più significativo si avrà su Corso Calatafimi, dove verrà realizzata una corsia ciclabile bidirezionale in sede propria, protetta da cordoli. Il tracciato correrà lungo il cosiddetto “lato caserme”, coprendo il segmento da via Maddalena a Viale Regione Siciliana (lato monte) e riprendendo dal lato valle della circonvallazione fino a Piazza Indipendenza.
Per consentire i lavori, che potranno svolgersi anche in notturna e nei festivi, si procederà occupando metà carreggiata alla volta, garantendo comunque il transito dei mezzi pubblici. Tuttavia, il prezzo da pagare sarà la soppressione di numerosi stalli di sosta e il divieto di transito pedonale sui marciapiedi interessati. Oltre a Corso Calatafimi, le ruspe arriveranno anche in Corso Camillo Finocchiaro Aprile, via Dante, via Notarbartolo, Viale Strasburgo e altre zone nevralgiche come via Papireto e la zona di Piazza Turba.
L’allarme del quartiere: “Attività a rischio chiusura”
Di fronte a questa trasformazione, si alza il grido d’allarme della Quarta Circoscrizione. Il consigliere Vito Romano ha espresso “fortissima preoccupazione” per un progetto che rischia di sconvolgere il tessuto economico e sociale della zona. «Si tratta di un intervento che, così come concepito, rischia di mettere in ginocchio decine di attività commerciali, già provate da anni di crisi», attacca Romano, sottolineando come la drastica riduzione dei parcheggi renderà impossibile l’accesso per clienti e fornitori.
Il nodo sicurezza e soccorsi
Ma la critica di Romano va oltre l’aspetto economico e tocca la sicurezza pubblica. Corso Calatafimi è un’arteria vitale su cui insistono caserme militari e strutture sanitarie. «La presenza di una pista ciclabile su un asse così delicato – avverte il consigliere – potrebbe creare seri problemi, rallentando gli interventi di emergenza e complicando l’accesso a strutture fondamentali per la tutela della salute». La richiesta all’Amministrazione è dunque quella di un passo indietro o, quantomeno, di un confronto immediato per valutare soluzioni alternative che non sacrifichino la funzionalità di servizi essenziali sull’altare della mobilità dolce.



