Schiaffi e calci a bimbo disabile, chiesta pena di 4 anni

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La procura generale di Palermo ha sollecitato la conferma della condanna comminata a due insegnanti agrigentine imputate di aver maltrattato un alunno di sei anni affetto da disturbi dell’emotività. Il processo d’appello si svolge dinanzi alla quarta sezione penale della Corte di Palermo, presieduta da Vittorio Anania. In primo grado, il tribunale di Agrigento aveva condannato le due maestre – una di ruolo e una di sostegno – a quattro anni e un mese di reclusione, con l’interdizione dai pubblici uffici per un quinquennio e risarcimento di 20 mila euro alla vittima.

La vicenda risale al 2020, anno in cui la madre del bambino disabile, avendo notato lividi sul corpo del figlio, denunciò il fatto ai carabinieri. Le indagini hanno condotto all’installazione di telecamere all’interno dell’aula, che hanno documentato oltre otto episodi di violenza: schiaffi, sberle, un calcio e persino il trascinamento del piccolo.

Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il gup Giuseppa Zampino aveva parlato di «incompetenza» e di «comportamenti vessatori reiterati nel tempo», evidenziando la gravità delle condotte e l’abuso del ruolo educativo da parte delle imputate. La Corte d’appello dovrà ora stabilire se confermare integralmente la sentenza o accogliere le richieste delle difese, che puntano a una riduzione della pena o all’assoluzione.

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