Una bravata che gli è costata cara, finita con le manette ai polsi. La corsa di un giovane di vent’anni, C.G., si è interrotta bruscamente tra le strade del quartiere Pallavicino, a Palermo. Il ragazzo era al volante di una Fiat 500L bianca, fiammante, ma la sua guida spericolata ha immediatamente insospettito una pattuglia del commissariato San Lorenzo che perlustrava la zona.
La sua colpa? Percorrere via Casena Grande in direzione di via Duse completamente contromano. Una manovra che non poteva passare inosservata. Gli agenti lo hanno raggiunto e bloccato in pochi istanti. Messo alle strette, il ventenne non ha potuto fare altro che confessare: l’auto non era sua, l’aveva rubata pochi minuti prima in via Luigi Einaudi, nel cuore del quartiere Zen.
A incastrarlo definitivamente è stato il contenuto della tracolla che portava con sé. All’interno, i poliziotti hanno trovato quelli che si possono definire gli “attrezzi del mestiere”: un cacciavite e una chiave inglese. Davanti all’evidenza, il giovane ha ammesso di averli usati proprio per forzare la serratura e mettere in moto la vettura.
Per C.G. sono così scattate le manette con l’accusa di furto aggravato. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa del processo per direttissima, è stato posto agli arresti domiciliari. L’auto, invece, è stata restituita al legittimo proprietario, che forse non si era ancora accorto del furto.


