Un pomeriggio di ordinaria follia allo Zen 2 di Palermo, dove un controllo antidroga si è trasformato in una vera e propria sommossa. L’operazione dei Carabinieri, scattata in un appartamento del quartiere, ha portato alla luce un piccolo arsenale domestico: quasi un etto di cocaina e una pistola. Ma è stato ciò che è accaduto dopo a far precipitare la situazione, trasformando le strade tra i padiglioni in un teatro di guerriglia urbana.
Tutto ha avuto inizio quando i militari della stazione San Filippo Neri, con il prezioso aiuto delle unità cinofile, hanno deciso di passare al setaccio l’abitazione di una coppia di insospettabili, un uomo di 69 anni e sua moglie di 67. Dentro una borsa, nella loro camera da letto, i carabinieri hanno trovato un “panetto” di cocaina da 80 grammi. Poco distante, nascosto in un mobile della cucina, c’erano un revolver con la matricola abrasa, e quindi clandestino, carico con sei proiettili, e circa mille euro in contanti, ritenuti provento dello spaccio. Per i due coniugi sono scattate immediatamente le manette.
Mentre i militari stavano completando le procedure, però, la situazione all’esterno è degenerata. Circa un centinaio di residenti si sono riversati in strada, accerchiando le forze dell’ordine nel tentativo di impedire l’operazione. Dalle parole si è passati rapidamente ai fatti: insulti, minacce e spintoni si sono trasformati in un’aggressione fisica contro i militari. La tensione è salita a tal punto da rendere necessario l’intervento di altre pattuglie dei Carabinieri e della Polizia, arrivate in forze per riportare la calma e disperdere la folla inferocita.
Al termine degli scontri, oltre alla coppia, sono stati arrestati altri tre uomini di 45, 34 e 33 anni, accusati a vario titolo di resistenza, violenza, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale.
L’intera operazione, come precisato dal Comando provinciale, risale a qualche giorno fa – prima del recente omicidio di Paolo Taormina che ha nuovamente scosso il quartiere – ma i dettagli sono stati resi noti soltanto oggi. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato tutti e cinque gli arresti. Per la donna di 67 anni sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, mentre il marito è stato sorprendentemente rimesso in libertà senza alcuna misura. Domiciliari anche per i tre uomini che hanno guidato la “rivolta” contro le forze dell’ordine.