Ragazza stuprata da 5 ragazzi al Foro Italico ora ritratta: “Era consenziente”

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Un colpo di scena che rischia di scuotere dalle fondamenta una verità processuale già scritta. Il caso dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo, che due anni fa sconvolse l’opinione pubblica e portò a sette condanne, oggi è avvolto da una nuova, densa nebbia. A gettare un’ombra pesantissima sulla vicenda è proprio lei, Asia Vitale, la ragazza che all’epoca dei fatti denunciò la violenza. In una conversazione telefonica con l’autore di un podcast, la giovane avrebbe completamente ribaltato la sua versione, parlando non più di uno stupro, ma di un rapporto di gruppo consenziente.

Una ritrattazione che, se confermata, potrebbe innescare un terremoto giudiziario. I legali dei sette ragazzi condannati, sei dei quali con sentenza definitiva, non hanno perso tempo: sono già al lavoro per presentare un’istanza di revisione del processo. La loro tesi, sostenuta fin dal primo giorno e sempre respinta in aula, era proprio quella del consenso.

A rendere la vicenda ancora più complessa è il ricordo di un video, girato quella notte da uno degli imputati, che fu un elemento chiave per la condanna. In quelle immagini, la voce di Asia era chiara mentre chiedeva ai ragazzi di smettere. Quel video, insieme al suo racconto straziante – di essere stata fatta ubriacare, condotta in un cantiere isolato e poi abbandonata per strada – aveva convinto i giudici.

Ma la presunta ritrattazione non è l’unico nuovo elemento sul tavolo. A pesare sono anche recenti episodi di cronaca che vedono protagonista la ragazza, trasferitasi da tempo in Brianza. Pochi giorni fa, Asia sarebbe stata vista inseguire il suo attuale fidanzato con un coltello in mano mentre lui fuggiva in bicicletta. Allertati dai passanti, i Carabinieri sono intervenuti, trovando però la coppia che passeggiava tranquillamente. Nello zaino della ragazza, tuttavia, è stato rinvenuto un coltello con una lama di 34 centimetri. Stando a una prima ricostruzione, tutto sarebbe nato da una lite furiosa in casa, scatenata dalla richiesta del fidanzato di girare un video in cambio di droga.

Questo quadro, sempre più confuso e tormentato, ha spinto l’avvocato di Asia Vitale, Carla Garofalo, a una decisione drastica e significativa: abbandonare la sua difesa. “Le sue dichiarazioni pubbliche e i suoi comportamenti post processuali mi inducono a riconsiderare la sua personalità e la narrazione stessa di quanto le è accaduto”, ha dichiarato il legale, spiegando come la versione attuale della ragazza sia inconciliabile con quella che le aveva fornito e che ha portato alla condanna degli imputati. Una scelta che, più di ogni altra cosa, segna l’apertura di un capitolo completamente nuovo e imprevedibile per questa dolorosa storia.

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