Una nuova, tragica svolta segna la vicenda dell’incidente stradale avvenuto lo scorso 26 agosto sul lungomare Cristoforo Colombo. Si è spento all’ospedale Villa Sofia Gaetano Scaffidi, il 51enne che si trovava alla guida dello scooter Piaggio Beverly che ha travolto e ucciso Anna Maria Romano, 65 anni.Con il suo decesso, sale a due il bilancio delle vittime di quel drammatico pomeriggio all’Addaura.
L’uomo era stato immediatamente soccorso e trasportato in condizioni disperate al Trauma Center dell’ospedale palermitano. Per quasi tre settimane, i suoi familiari hanno vissuto con la speranza che potesse superare i gravissimi traumi riportati nell’impatto. Purtroppo, le sue condizioni non hanno mai mostrato un reale miglioramento, fino al decesso comunicato nella mattinata di oggi. Gli agenti della polizia municipale si sono recati presso la struttura sanitaria per acquisire la cartella clinica, un atto dovuto per completare il quadro investigativo sulla dinamica dell’accaduto.
L’incidente aveva già scosso profondamente la comunità, data la notorietà della prima vittima, Anna Maria Romano. Insegnante di educazione fisica impegnata nel recupero di giovani in contesti difficili della città, era una figura stimata e conosciuta. La sua morte aveva suscitato vasto cordoglio, anche nel mondo dello sport: era infatti la moglie di Gabriele Palpacelli, figura di spicco della Federtennis siciliana e nazionale, scomparso nel 2022. La donna, socia del vicino circolo Telimar, stava proprio recandosi lì quando è stata investita all’altezza dello stabilimento La Marsa. [6]
La notizia della morte di Scaffidi ha riaperto una ferita profonda, lasciando spazio a un doppio dolore. Sui social si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio e incredulità da parte di amici e parenti del 51enne. “Non ci credo che sei andato via. Ancora era presto per lasciare la tua famiglia”, scrive un cugino, testimoniando lo strazio per una vita interrotta troppo presto. Gli fa eco una cognata con parole cariche di affetto e disperazione: “Cognatino mio cosa devo aspettare ancora […] Mi manca parlarti mi chiamavi sempre. Ti aspetto non ci puoi distruggere”.



