Maxi-assunzioni alla Regione Siciliana, esercito di 1.400 nuovi ingressi

La macchina della pubblica amministrazione siciliana si prepara a una massiccia iniezione di personale: quasi 1.400 lavoratori sono attesi nei prossimi tre anni per ringiovanire e rafforzare un organico indebolito da anni di blocco del turn-over e pensionamenti. Un’operazione sbloccata dal governo regionale, che riceve però un’importante e critica osservazione da parte della Corte dei Conti. I magistrati contabili mettono in guardia: i profili professionali sono stati individuati con criteri “forfettari”, che non rispecchiano le reali necessità funzionali della Regione. Un innesto di personale che, nei fatti, potrebbe non rivelarsi efficace quanto sperato. Lo scrive Repubblica.

Il via libera della Giunta, un atto “bis” dopo i rilievi dei magistrati

Il percorso per arrivare a questo sblocco è stato tutt’altro che lineare. La Giunta regionale ha approvato ieri il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (Piao), il documento programmatico che definisce il fabbisogno di personale. Si tratta, in realtà, di una seconda approvazione. Una prima versione del piano era già stata varata lo scorso 31 gennaio, per poi essere trasmessa alla Corte dei Conti per il necessario controllo di legittimità.

In quella sede, i magistrati non hanno mancato di sollevare rilievi sostanziali. Al termine di un approfondito contraddittorio con gli uffici regionali, ad aprile è arrivato un “visto parziale”. La Regione è stata chiamata a correggere il tiro, in particolare sulla quantificazione del personale da destinare al Corpo Forestale. L’errore, ammesso dalla stessa amministrazione, risiedeva nel calcolo del costo annuale per singolo contratto, che aveva portato a una stima errata delle capacità assunzionali.

La Corte non ha richiesto una semplice correzione, ma “un rinnovato esercizio delle competenze proprie dell’organo deliberante”, imponendo di fatto una nuova delibera di giunta. La discrepanza non era di poco conto: a fronte dei 288 agenti forestali previsti dalla Regione, i calcoli della magistratura contabile indicavano un tetto massimo di 267. Dopo un lavoro di rettifica da parte del dipartimento del Corpo Forestale, il numero definitivo è sceso ulteriormente a 255. Sistemata questa criticità, il piano può ora procedere, in attesa di un ultimo, probabile passaggio formale alla Corte e dell’approvazione del rendiconto entro l’estate.

Un esercito di 1.400 nuovi ingressi: i numeri del piano triennale

Il piano assunzionale si articola su un triennio e mira a coprire diverse aree dell’amministrazione. Delle quasi 1.400 unità, circa 260 saranno dirigenti, mentre la parte più cospicua sarà composta da funzionari e istruttori. A questi si aggiungono 200 posti destinati a rimpinguare l’organico dei Centri per l’Impiego.

  • La distribuzione temporale prevede:
    2025: 152 dirigenti e 288 funzionari/istruttori.
  • 2026: 32 dirigenti e 308 funzionari/istruttori.
  • 2027: 79 dirigenti e 294 funzionari/istruttori.

Un contingente numericamente importante, pensato per risollevare le sorti di uffici spesso in affanno per la carenza di personale.

Il nodo cruciale: “Assunzioni senza un’analisi dei reali fabbisogni”

È sul metodo, più che sui numeri, che si concentrano i dubbi più pesanti della Corte dei Conti. La critica fondamentale riguarda il modo in cui è stato determinato il fabbisogno. Le assunzioni sono state pianificate partendo dalle richieste avanzate dai singoli dipartimenti, che nel complesso avevano segnalato una necessità di oltre 5.400 lavoratori.

Di fronte a questa cifra, ritenuta “esorbitante” dalla stessa amministrazione, la Regione ha applicato una “percentuale lineare di abbattimento”. Un approccio che la Corte definisce un “modus procedendi che poggia su un criterio meramente empirico e approssimativo”. In sostanza, si è proceduto con un taglio generalizzato senza entrare nel merito delle singole richieste per valutarne l’effettiva coerenza e necessità.

Secondo i magistrati, è mancato “un meditato processo di analisi, reingegnerizzazione e costruzione di profili professionali adeguati”. La Regione non avrebbe condotto un’analisi puntuale per capire quali professionalità servano davvero per affrontare le sfide future. La conclusione della Sezione di controllo è netta: “La rilevazione del fabbisogno di personale effettuata dalla Regione siciliana non rispecchia un’oculata ricognizione delle effettive esigenze organizzative e funzionali”. Nonostante questo monito, il piano assunzioni ha avuto il via libera. L’efficacia reale di questo maxi-reclutamento andrà verificata sul campo.

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