La Favorita di Palermo diventerà come “Central Park”, svelato il progetto

Palermo – Il Parco de La Favorita, per secoli testimone silente delle trasformazioni di Palermo, si appresta a vivere una nuova, vibrante stagione. Il piano di fattibilità per la sua rigenerazione, svelato questa mattina nella storica cornice di Villa Niscemi, non è solo un progetto urbanistico, ma una dichiarazione d’intenti: restituire alla città e ai suoi abitanti un patrimonio di inestimabile valore, trasformandolo in un luogo di incontro, cultura, svago e produzione sostenibile. Dopo un anno di studi approfonditi, il team di esperti guidato dal paesaggista Giuseppe Barbera, su mandato del sindaco Roberto Lagalla, ha tracciato la rotta per un futuro in cui i trecento ettari del parco diventeranno un “quartiere vegetale” pulsante.

L’avvio di questa ambiziosa impresa è sostenuto da un primo, concreto stanziamento di dieci milioni di euro, derivanti dal Piano operativo del PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027. Queste risorse saranno impiegate per riqualificare le aree di maggiore pregio monumentale, un primo passo verso la realizzazione di una visione complessiva che troverà la sua formalizzazione nel nuovo Piano d’Uso, destinato all’approvazione comunale e regionale.

La presentazione a Villa Niscemi, alla presenza del primo cittadino, del professor Barbera e del gruppo di lavoro, ha voluto simboleggiare una riapertura, non solo fisica con l’apertura del cancello verso il parco, ma anche di dialogo tra l’istituzione e la cittadinanza. Un’esposizione documentale allestita nelle Scuderie di Villa Niscemi permetterà, da lunedì a mercoledì, di approfondire i dettagli di un progetto che mira a far rinascere il sistema dei giardini storici, la via dell’acqua, gli agrumeti e persino le strutture militari, spesso sconosciute al grande pubblico.

“La Favorita non può restare un viale di attraversamento tra la città e il suo mare,” ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla, evidenziando la determinazione dell’amministrazione. “Abbiamo già un piano progettuale sulla riqualificazione della Favorita, dove immaginiamo anche di poter mettere a disposizione dei palermitani arredi urbani o aree gioco. Questo progetto sarà finanziato per i primi 10 milioni su dotazioni economiche già esistenti”. Il sindaco ha poi ribadito l’obiettivo di “restituire alla città un polmone verde riqualificato e di attrazione turistica dell’intero territorio regionale”.

L’assessore alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta, ha descritto il piano come un “disegno di riconnessione del parco alla città”. Ha spiegato che i primi interventi riguarderanno “un patrimonio monumentale e vegetale, con la sistemazione di alcune aree anche per il tempo libero”. Ma la visione è più ampia: “Si cominciano a intravedere anche porzioni che servono ai cittadini, per far sì che questo parco diventi un quartiere vegetale ovvero un luogo dove trascorrere la giornata godendo della bellezza ecologica della natura e di alcuni luoghi in cui poter lavorare. Ci saranno aree di co-working, si potrà fare attività sportiva ma anche la mobilità sarà rivoluzionata”.

Al centro della filosofia del progetto, come illustrato da Giuseppe Barbera, c’è il rispetto per la storia e l’ambiente, coniugato con le esigenze di un parco urbano moderno. “La Favorita è un complesso mosaico paesaggistico di trecento ettari, un unicum dal fascino assoluto che può diventare uno dei parchi più belli d’Europa,” ha affermato Barbera. “In un anno di sopralluoghi e incontri abbiamo studiato la Favorita da cima a fondo. Si potranno svolgere tutte le attività tipiche di un parco: passeggiare, riposare, respirare aria buona ma anche tornare a fare agricoltura. In particolare i mandarini dovranno tornare a essere coltivati”. È prevista la creazione di servizi, punti ristoro e un hub culturale nei Magazzini borbonici. “Nei primi due anni – ha assicurato Barbera – si potranno vedere i primi risultati concreti”.

Il piano di fattibilità, che ha mappato le “mille anime” del parco voluto da Ferdinando di Borbone, prevede interventi mirati. Tra i primi, il restauro della Via dell’Acqua, con le sue torri e l’acquedotto del Marvuglia. Case Rocca sarà il punto di accoglienza, mentre i magazzini borbonici diventeranno un centro servizi con caffetteria e bike sharing. La Palazzina Cinese si integrerà con la Città dei Ragazzi e il Museo Pitrè, ricostituendo un sistema di giardini che racconta la storia del paesaggismo europeo. Saranno recuperati agrumeti, le saje, le gebbie e parte della lecceta. Le ex scuderie reali (Casa Natura) diverranno un polo per attività sportive e didattiche. L’area dell’ex campo nomadi, bonificata, ospiterà uno spazio inclusivo con un parcheggio interrato sostenibile. Un capitolo a parte sarà dedicato all’archeologia militare con il recupero delle Cisterne Nervi.

L’obiettivo finale è un parco multifunzionale che offra servizi ecosistemici, culturali e ricreativi, valorizzando il coinvolgimento dei privati e definendo un organismo di gestione pubblico-privato. La Favorita si candida così a diventare non solo un polmone verde rigenerato, ma un vero e proprio motore di sviluppo culturale, sociale ed economico per Palermo.

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