Un atto d’amore straordinario ha illuminato le corsie dell’ISMETT di Palermo. Una madre di 77 anni, Teresa, ha donato un rene alla figlia Rosa, affetta da insufficienza renale, superando ogni limite anagrafico e regalando nuova vita alla sua discendente. Questo intervento rappresenta un caso eccezionale, posizionando Teresa tra le donatrici viventi più anziane in Italia.
L’operazione, eseguita con successo presso l’ISMETT, centro di eccellenza nato dalla collaborazione tra la Regione Siciliana e l’UPMC di Pittsburgh, evidenzia l’importanza della donazione da vivente. La scelta di Teresa, guidata da un amore incondizionato, testimonia come l’età biologica, e non quella anagrafica, sia il vero discrimine per questo tipo di intervento.
“Non ho esitato un istante quando ho scoperto di poter donare il rene a mia figlia,” confida Teresa. “Il mio stato di salute me lo permetteva e l’ho rifarei senza pensarci due volte. Alleviare le sofferenze di mia figlia è stata la mia unica priorità”.
Rosa, la figlia ricevente, era in lista d’attesa per un trapianto da cadavere, ma le sue condizioni di salute peggioravano con il passare del tempo. “L’offerta di mia madre mi ha inizialmente preoccupata, ma la fiducia nei medici e la speranza di una vita migliore hanno dissipato ogni dubbio,” racconta Rosa.
L’intervento, eseguito con tecniche all’avanguardia come la nefrectomia laparoscopica, ha permesso una rapida ripresa post-operatoria per entrambe. La dott.ssa Barbara Buscemi, responsabile medico del programma di trapianto di rene dell’ISMETT-UPMC, sottolinea: “Il caso di Teresa dimostra che l’età anagrafica non è un ostacolo insormontabile. Il suo decorso post-operatorio è stato impeccabile, consentendole di alzarsi il giorno successivo all’operazione e di essere dimessa in tempi brevissimi”.
Il programma di trapianto di rene da vivente dell’ISMETT, coordinato dal Dr. Salvatore Piazza, si conferma un’eccellenza italiana, forte di una lunga esperienza iniziata nel 1999. “I nostri protocolli di cura e gestione delle complicanze,” spiega il Dr. Duilio Pagano, responsabile chirurgico del programma, “garantiscono dimissioni protette e un rapido ritorno alla vita quotidiana”. I dati del Centro Nazionale Trapianti confermano l’efficacia di questa procedura: tra il 2002 e il 2022, 4.599 trapianti di rene da donatore vivente hanno registrato una sopravvivenza dei pazienti del 98,7% a un anno e del 96,8% a cinque anni dall’intervento. Anche per donatori over 60, la sopravvivenza a 10 anni supera il 74%.