Un tragico incidente sul lavoro ha spezzato la vita di un giovane studente di Sommatino. Raffaele Bottalico, 23 anni, è deceduto all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo una settimana di agonia. Il 7 maggio scorso, il ragazzo era precipitato da un’altezza di circa dieci metri mentre lavorava su un tetto a San Cataldo. Le sue condizioni, apparse subito gravissime, sono progressivamente peggiorate fino al decesso. Un gesto di grande altruismo ha accompagnato il dolore immenso dei genitori, che hanno autorizzato l’espianto degli organi del figlio.
L’incidente è ora al centro di un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro. La Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo per accertare le dinamiche dell’accaduto e verificare eventuali responsabilità in merito alla sicurezza sul luogo di lavoro.
Questa tragedia riporta alla memoria un altro caso di morte bianca, quello di Francesco Romano, operaio di Gela deceduto nel 2012. A distanza di 13 anni, la Cassazione ha emesso una nuova sentenza riguardo all’incidente in cui Romano rimase schiacciato da un tubo al pontile del petrolchimico. La Corte ha disposto il rinvio alla Corte d’Appello di Caltanissetta per sette imputati, tra dirigenti Eni e imprenditori dell’indotto, al fine di rideterminare la pena. Anche per altri due imputati e per la Bioraffineria di Gela è stato disposto il rinvio per accertare eventuali responsabilità penali. Due imputati sono stati assolti, mentre per un terzo il reato è stato dichiarato estinto per morte.