L’inchiesta sulla sparatoria di Monreale che ha insanguinato un giorno di festa, lasciando dietro di sé tre vittime e due feriti, si concentra sulla figura di un uomo corpulento e barbuto alla guida di una BMW GS nera. Gli inquirenti sospettano che quest’uomo sia uno dei complici di Salvatore Calvaruso, l’uomo accusato di aver aperto il fuoco.
L’attenzione degli investigatori è rivolta all’analisi dei tabulati telefonici e alla localizzazione delle celle agganciate dai cellulari presenti nell’area al momento della tragedia. Come dice il Giornale di Sicilia, l’obiettivo è identificare con esattezza tutti i presenti, sebbene gli inquirenti ritengano di aver già individuato i nomi dei soggetti coinvolti. Le prove tecniche, tuttavia, restano cruciali per procedere con eventuali ulteriori arresti.
Le testimonianze raccolte finora offrono un quadro frammentario e confuso dell’accaduto. Un testimone, rifugiatosi all’interno del bar, ricorda un uomo di grossa corporatura sparare, ma la concitazione del momento gli impedisce di fornire dettagli più precisi. Un altro testimone riferisce di una raffica di colpi, quasi simultanei, suggerendo la presenza di più armi da fuoco. Di particolare rilievo la testimonianza di Nicolò Cangemi, ferito di striscio a una gamba, che racconta di aver tentato di disarmare un uomo armato, venendo però colpito durante la colluttazione. Cangemi ricorda anche l’arrivo di una seconda motocicletta con a bordo individui che avrebbero anch’essi sparato. La sua testimonianza, pur preziosa, non è sufficiente a identificare con certezza l’aggressore.
Intanto proseguono le ricerche dell’arma utilizzata da Calvaruso, che l’uomo afferma di aver gettato lungo la strada panoramica mentre tornava in città. Parallelamente, l’analisi dei dati telefonici raccolti dalle compagnie di telecomunicazione mira a ricostruire i movimenti e gli eventuali contatti tra i membri del gruppo armato prima, durante e dopo la sparatoria, in cui sono stati esplosi una ventina di colpi ad altezza d’uomo.
Nei prossimi giorni, nuovi sopralluoghi in via D’Acquisto forniranno ulteriori elementi agli esperti di balistica. L’obiettivo è ricostruire con la massima precisione la traiettoria dei proiettili e la posizione di chi ha sparato, per attribuire le singole responsabilità con il supporto di prove scientifiche.