In Sicilia, le richieste per il reddito di povertà introdotto dal governo Schifani hanno superato le previsioni iniziali. A 23 giorni dall’apertura della piattaforma, sono state presentate circa 59.700 domande, con una previsione che potrebbe raddoppiare entro la scadenza del 15 aprile. Lo scrive il Giornale di Sicilia. Per soddisfare tutte le richieste pervenute finora, sarebbero necessari circa 156 milioni di euro, a fronte di uno stanziamento di soli 30 milioni.
Risorse insufficienti a fronte dell’elevata domanda
Il budget stanziato da Palazzo d’Orleans, pari a 30 milioni di euro, consentirebbe di erogare il contributo a circa 11.000 famiglie, con una media di 2.500 euro a nucleo familiare. Il reddito di povertà prevede un’erogazione una tantum fino a un massimo di 5.000 euro per le famiglie con ISEE non superiore a 5.000 euro. L’importo varia a seconda del reddito: 5.000 euro per redditi tra 0 e 1.500 euro, decrescendo a 3.500 e 2.500 euro per fasce di reddito superiori.
Controlli anti-frode per garantire l’equità
L’Irfis, l’istituto di credito che gestisce le domande, sta effettuando verifiche approfondite per individuare eventuali richieste fraudolente. Saranno incrociati i codici fiscali dei richiedenti per scovare doppie domande provenienti dallo stesso nucleo familiare. In caso di irregolarità, le richieste saranno annullate. Si stima che tra il 10% e il 20% delle domande potrebbe essere respinto.
Nessun aumento di fondi previsto
Nonostante l’elevato numero di domande, il governo Schifani ha confermato che non ci sarà un aumento dei fondi stanziati né un secondo bando. La misura è stata concepita come una tantum per evitare di essere assimilata al reddito di cittadinanza. L’attenzione si sposta ora su altre misure per incentivare i consumi.
Credito al consumo: nuova misura per sostenere gli acquisti
La giunta regionale ha approvato un bando da 30 milioni di euro per finanziare il credito al consumo, agevolando l’acquisto di beni durevoli per i cittadini con ISEE inferiore a 30.000 euro. Il contributo a fondo perduto coprirà il 70% degli interessi sui finanziamenti, per un importo compreso tra 150 e 5.000 euro. Anche in questo caso, la gestione delle domande e l’erogazione dei contributi saranno affidate all’Irfis. Il provvedimento è ora al vaglio della commissione Bilancio dell’Ars.