Aspettava il referto di un esame, muore dopo 4 mesi

Un uomo di 74 anni, Paolo Robino, ex infermiere di Salemi, è deceduto a Marsala il 13 gennaio 2025, dieci giorni prima di ricevere l’esito dell’esame istologico a cui si era sottoposto. L’uomo era stato operato per un tumore il 24 settembre 2024 presso l’ospedale di Marsala, ma il referto che avrebbe dovuto chiarire la natura della massa tumorale è arrivato solo dopo il suo decesso, avvenuto per infarto. La vicenda getta nuovamente ombre sull’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani, già al centro di polemiche per i ritardi nell’elaborazione dei referti istologici.
La morte di Paolo Robino riaccende i riflettori sui ritardi dell’ASP di Trapani, proprio all’indomani di una richiesta di chiarimenti da parte del Ministero della Salute alla Regione Siciliana. La situazione critica dell’azienda sanitaria, con un accumulo di quasi 3000 esami istologici in ritardo la scorsa estate, è stata attribuita alla carenza di personale. Il direttore generale dell’ASP, Ferdinando Croce, ha disposto un’indagine interna per accertare le responsabilità e assicurare che chi ha sbagliato paghi.
Profondamente addolorato per l’accaduto, il direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, ha promesso un’indagine interna per fare piena luce sulla vicenda. Croce ha sottolineato l’impegno dell’azienda per risolvere il problema dei ritardi, evidenziando le convenzioni stipulate con l’ASP di Catania, l’Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania e il Policlinico di Palermo per smaltire l’arretrato. Il manager ha inoltre spiegato di essersi attivato non appena informato dei ritardi dal primario di Anatomia Patologica, andato in pensione a novembre, pur ammettendo che l’intervento potrebbe essere stato tardivo.
Ferdinando Croce, commissario dell’ASP fino a luglio 2024 e poi direttore generale, si interroga sulle ragioni per cui l’ex direttore dell’unità operativa non lo avesse informato tempestivamente della gravità della situazione. Pur non ritenendo ci sia stato dolo, Croce ipotizza una sottovalutazione dell’emergenza e si assume la responsabilità per la gestione attuale, assicurando massima trasparenza per chiarire le responsabilità del passato. L’obiettivo è accertare se la responsabilità sia di un singolo individuo o se si tratti di un problema più sistemico.