Ponte sullo Stretto futuristico e autostrade siciliane da terzo mondo, l’allerta

Franco Calogero Fazio, Presidente del Consorzio per le Autostrade Siciliane (CAS), ha espresso serie preoccupazioni riguardo alla capacità delle attuali infrastrutture autostradali siciliane di sostenere l’aumento del traffico previsto durante e dopo la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. In particolare, Fazio ha evidenziato le criticità dei tratti A18 (Catania-Messina) e A20 (Messina-Palermo), sottolineando che il passaggio giornaliero stimato di 200 camion carichi di materiali per la costruzione del ponte potrebbe compromettere la sicurezza e l’integrità delle arterie stradali. Queste dichiarazioni, rilasciate durante un’audizione presso la Commissione Ponte del Comune di Messina, hanno sollevato un acceso dibattito sulla fattibilità del progetto, alimentando le perplessità di chi si oppone alla realizzazione dell’opera.
L’isolamento del CAS e la mancanza di comunicazione
La figura di Franco Calogero Fazio, direttore generale del CAS, è emersa dal relativo anonimato in seguito a queste dichiarazioni, riportate a livello nazionale da diverse testate giornalistiche. Sotto la sua direzione, il CAS ha adottato una politica di comunicazione estremamente riservata, limitando i contatti con la stampa e affidandosi principalmente ai canali social e al proprio sito istituzionale per la diffusione delle informazioni. Questa strategia di chiusura ha contribuito ad alimentare le polemiche attorno al Consorzio, spesso oggetto di critiche e di proposte di accorpamento ad ANAS o ad altri gestori autostradali.
Le autostrade siciliane: tra fatiscenza e mancanza di fondi
Durante l’audizione al Comune di Messina, Fazio ha ammesso la fatiscenza delle autostrade gestite dal CAS, giustificando la mancanza di adeguata manutenzione con la scarsità di risorse economiche. Secondo Fazio, i pedaggi autostradali in Sicilia sono notevolmente inferiori alla media nazionale, e il traffico non è sufficientemente elevato da generare introiti adeguati per gli interventi di manutenzione necessari. Questa situazione di precarietà infrastrutturale solleva interrogativi sulla capacità del CAS di gestire l’ulteriore carico di traffico derivante dalla costruzione del Ponte.
Il paradosso del “No Ponte” e la richiesta di finanziamenti
La posizione di Fazio, apparentemente paradossale, sembra motivata dalla necessità di ottenere finanziamenti pubblici per la messa in sicurezza delle autostrade siciliane. L’imminente costruzione del Ponte potrebbe rappresentare un’occasione per ottenere le risorse necessarie, sfruttando l’eccezionalità dell’evento per bypassare gli obblighi contrattuali di manutenzione. Questa strategia, tuttavia, rischia di alimentare le critiche nei confronti del CAS, rafforzando le posizioni di chi ne chiede lo scioglimento.
Le preoccupazioni dei consumatori e le proposte alternative
Le dichiarazioni di Fazio hanno suscitato la preoccupazione di Federconsumatori Sicilia, che ha espresso timori per la sicurezza degli automobilisti in caso di aumento del traffico sulle autostrade siciliane. Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia, ha definito “agghiaccianti” le parole di Fazio, chiedendosi se il Ministro Salvini sia disposto a mettere a repentaglio la vita dei cittadini pur di realizzare il Ponte. Federconsumatori propone di destinare i fondi previsti per il Ponte al miglioramento delle infrastrutture stradali e ferroviarie siciliane e calabresi, garantendo maggiore sicurezza e benefici a lungo termine per i cittadini del Sud Italia. Questa proposta ricalca le richieste avanzate in passato, quando il progetto del Ponte venne temporaneamente accantonato, senza tuttavia portare a concreti investimenti nelle infrastrutture locali.