Operazione antimafia a Palermo: volevano ricostruire i clan I NOMI
Operazione antimafia a Palermo: 19 arresti, tra cui boss scarcerati. Accuse di mafia, estorsione e intestazione fittizia di beni

Un’operazione congiunta della Squadra Mobile di Palermo e del Servizio Centrale Operativo (SCO) ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Palermo. Diciannove gli indagati coinvolti, diciassette dei quali destinatari di custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari. Le accuse, a vario titolo, comprendono associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni e altri reati connessi.
Il contesto investigativo
L’operazione si inserisce in un’indagine più ampia coordinata dalla DDA di Palermo, guidata dal Procuratore Maurizio de Lucia, che si concentra sul mandamento mafioso Uditore-Passo di Rigano. L’attività investigativa ha rivelato il tentativo di alcuni boss mafiosi, in particolare esponenti dell’ala corleonese di Cosa Nostra, di riconsolidare il proprio potere dopo aver scontato periodi di detenzione.
La strategia criminale
L’obiettivo principale dei boss mafiosi era quello di riaffermare il controllo sul territorio, gestendo le attività produttive, in particolare nel settore edile, all’interno del mandamento Uditore-Passo di Rigano. Questa strategia mirava a garantire vantaggi economici illeciti attraverso l’infiltrazione nel tessuto economico locale.
Figure chiave dell’operazione
Tra i principali indagati figura Franco Bonura, un boss mafioso che, dopo il suo rilascio dal carcere, avrebbe svolto un ruolo attivo nella riorganizzazione della rete criminale. L’obiettivo di Bonura era quello di riaffermare la propria autorità e influenza, condividendo i profitti derivanti dalle attività imprenditoriali controllate dall’organizzazione. Insieme a Bonura, sono stati arrestati anche Agostino Sansone e Girolamo Buscemi, tutti nomi noti alle cronache giudiziarie legate a Cosa Nostra.
Collegamenti con politica e imprenditoria
L’inchiesta, coordinata dal Procuratore de Lucia, dall’Aggiunto Marzia Sabella e dal Sostituto Procuratore Giovanni Antoci, ha documentato incontri tra gli indagati e esponenti del mondo politico e imprenditoriale siciliano. Questi incontri, finalizzati a stringere e consolidare relazioni, si sarebbero svolti in locali pubblici e in un fondo agricolo situato nell’area di Passo di Rigano.
Il sequestro della discoteca Notr3
Tra i beni sequestrati nell’ambito dell’operazione figura anche la discoteca Notr3, teatro dell’omicidio di Lino Celesia avvenuto due anni fa a seguito di una lite. Secondo gli inquirenti, il locale sarebbe riconducibile ad Agostino Sansone. Questo sequestro rappresenta un ulteriore colpo alle attività economiche controllate dall’organizzazione mafiosa.