Il paradosso del mercato del lavoro siciliano: tante offerte, pochi candidati
Il mercato del lavoro siciliano è in fermento: aumentano le offerte, ma mancano i candidati

Il mercato del lavoro in Sicilia sta vivendo un paradosso: nonostante un aumento significativo delle offerte di lavoro, le aziende faticano a trovare i profili professionali di cui hanno bisogno. Come riportato dal Giornale di Sicilia, secondo un recente report della CGIA, elaborato sui dati Unioncamere, nel primo bimestre del 2024 le imprese siciliane prevedono oltre 79.000 assunzioni, quasi 10.000 in più rispetto allo stesso periodo del 2023, con un incremento del 14,4%, il più alto in Italia. Tuttavia, circa il 45% di queste posizioni risulta di difficile reperimento, il che significa che, con ogni probabilità, un’offerta di lavoro su due rimarrà vacante.
Quali figure professionali sono più difficili da trovare?
La difficoltà di reperimento riguarda soprattutto figure dirigenziali e operai specializzati, in particolare fabbri, costruttori di utensili, fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e addetti alle macchine automatiche e semiautomatiche. Questa carenza di manodopera qualificata si spiega con una serie di fattori concomitanti. Innanzitutto, l’invecchiamento della popolazione porta a un aumento dei pensionamenti, mentre il calo delle nascite e lo spopolamento riducono il numero di giovani che entrano nel mercato del lavoro. A questo si aggiunge una quota di popolazione, pari al 28% secondo l’Istat, che non studia, non si forma e non cerca lavoro.
La Sicilia, un caso emblematico
Sebbene il fenomeno della difficile reperibilità di personale riguardi soprattutto le regioni del Centro-Nord, con Umbria, Marche e Friuli-Venezia Giulia in testa, in Sicilia il problema è amplificato dall’elevata domanda di lavoro. Tre province siciliane si collocano nella top ten nazionale per aumento delle offerte di lavoro: Siracusa al primo posto con un +30%, Messina al quinto con un +19% e Palermo al decimo con un +14%, pari a 2.440 dipendenti in più rispetto al 2023, per un totale di 19.790 richieste. Seguono Catania con un +13,7%, Caltanissetta ed Enna con un +10%, Agrigento con un +9,7%, Ragusa con un +8,1% e Trapani con 5.690 lavoratori cercati, pari a un +6,4% su base annua.
Le ragioni del boom di offerte di lavoro in Sicilia
L’eccezionale crescita delle offerte di lavoro in Sicilia, come in gran parte del Sud, è attribuibile a diversi fattori, oltre ai pensionamenti. Tra questi, l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la decontribuzione per le assunzioni nelle Zone Economiche Speciali (ZES) del Mezzogiorno, che incentivano le imprese ad assumere nuovo personale. Questo scenario, tuttavia, evidenzia la necessità di investire in formazione e qualificazione professionale per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro e garantire uno sviluppo economico sostenibile.