Nuovi entusiasmanti ritrovamenti alla Valle dei Templi. Durante gli scavi archeologici sono stati riportati alla luce minuscoli vasi, finemente lavorati, e ceramiche di dimensioni ridotte, simili a giocattoli principeschi. La datazione di questi reperti li colloca a circa 2.500 anni fa, un’epoca di grande splendore per la città greca di Akragas.
Un luogo di culto extraurbano
La scoperta non riguarda solo la bellezza degli oggetti, ma anche il loro contesto. Gli archeologi, infatti, hanno individuato un’area sacra situata al di fuori delle mura dell’antica città. Si tratterebbe di un santuario extraurbano, probabilmente dedicato a divinità femminili legate alla prosperità e ai raccolti.
Offerte votive di un tempo lontano
I piccoli vasi e le ceramiche, lungi dall’essere semplici giocattoli, rappresentano offerte votive, lasciate dai fedeli come segno di devozione e richiesta di protezione. Le dimensioni ridotte, anziché sminuirne il valore, ne sottolineano la funzione simbolico-liturgica.
Il Santuario di Sant’Anna: un Mistero in parte svelato
Il santuario, situato in località Sant’Anna, è uno dei siti archeologici meno noti della Valle dei Templi, ma di grande rilevanza storica e religiosa. La sua posizione extraurbana suggerisce una funzione specifica, probabilmente legata a culti agrari o a divinità protettrici della fertilità della terra. Gli studiosi ritengono che il santuario di Sant’Anna fosse un importante punto di riferimento per la comunità rurale, un luogo di incontro tra la vita cittadina e quella agricola. Qui, i fedeli si riunivano per celebrare riti propiziatori, chiedere la protezione divina per i raccolti e ringraziare per i frutti della terra.
Un’Immensa Finestra sul Passato
Roberto Sciarratta, direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi, ha sottolineato l’importanza di questi ritrovamenti: “Attraverso i nostri canali social porteremo gli utenti direttamente al cuore degli scavi, svelando passo dopo passo le scoperte più affascinanti. Foto, video e interviste esclusive permetteranno di seguire da vicino il lavoro degli archeologi e conoscere i ritrovamenti che ci aiutano a ricostruire i rituali e i gesti quotidiani che animavano questo antico luogo, con un’attenzione speciale alle donne del passato”.