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Diretta Sicilia > Cronaca > Carini, baby gang pesta 70enne: in ospedale con testa spaccata
Cronaca

Carini, baby gang pesta 70enne: in ospedale con testa spaccata

A Carini un anziano pestato da un gruppo di giovani che lo derubano, in ospedale per punti di sutura alla testa
Ultimo aggiornamento: 12/03/2024 - 21:07
di Redazione Web
Pubblicato 12 Marzo 2024
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lettura in 2 minuti
Carini, baby gang pesta 70enne: in ospedale con testa spaccata

A Carini l’escalation di reati legati alla microcriminalità sta gettando nell’angoscia l’intera comunità. L’ultima inquietante aggressione risale a sabato scorso, quando un anziano di 70 anni è stato ferito da un gruppo di giovanissimi che avrebbero tentato di derubarlo mentre rincasava. L’uomo è stato trasportato al pronto soccorso dove i medici gli hanno applicato sette punti di sutura alla testa.

Questo tragico episodio è l’ennesima conferma dell’emergenza criminalità che attanaglia Carini. Rapine, furti e danneggiamenti stanno diventando una piaga sempre più dilagante, col centro storico trasformato in un vero e proprio territorio di conquista per le temibili baby gang senza scrupoli. Tra gli obiettivi preferiti di questi giovani delinquenti vi sono gli anziani soli in casa, ma nel mirino finiscono anche attività commerciali e beni pubblici.

Nella notte tra domenica e lunedì un negozio di fiori in pieno centro è stato svaligiato, con i ladri che hanno portato via il poco denaro presente nella cassa. Il proprietario dovrà ora sostenere ingenti spese per riparare i danni. Numerosi anche i furti di rame, come le grondaie asportate da una chiesa e dalla biblioteca comunale, così come i tombini in ghisa rubati dall’intera rete idrica cittadina.

Di fronte a questa escalation criminale, il sindaco Giovì Monteleone lancia l’ennesimo grido d’allarme chiedendo un incremento del presidio dell’Arma sul territorio. “La sola stazione dei carabinieri non basta più – tuona il primo cittadino – considerato anche il sottodimensionamento degli effettivi in servizio rispetto all’ampiezza dell’area da controllare. Servono misure di prevenzione più incisive”.

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