Eseguito all’Irccs Ismett, l’intervento di esofagectomia mini-invasiva permette una maggiore qualità di vita per i pazienti.
Il primo paziente ad accedere al percorso integrato è un uomo siciliano di 56 anni che ha effettuato 4 cicli di chemioterapia in Ismett e, dopo poco più di due mesi dalla diagnosi di neoplasia esofagea, è stato sottoposto a intervento di esofagectomia mini-invasiva per via toracoscopica e laparoscopica.
L’Esofagectomia mini-invasiva: un intervento complesso
L’intervento di esofagectomia mini-invasiva, ovvero l’asportazione radicale dell’esofago, è un intervento molto complesso che viene effettuato attraverso piccoli accessi millimetrici a livello del torace e addome, invece delle grosse incisioni tradizionali. Questo tipo di operazione viene effettuato in pochissimi centri in tutta Italia.
Benefici per il paziente
Il nostro paziente – sottolinea Alessandro Bertani, responsabile del programma di Chirurgia Toracica di Ismett – è stato dimesso sette giorni dopo l’intervento e ha ripreso una regolare attività. Le indagini istologiche definitive hanno confermato un ottimo risultato finale di cura della neoplasia. I benefici per il paziente sono molto importanti, in quanto è in grado di riprendere una normale attività di vita e di essere dimesso in pochi giorni. Il dolore è ridotto rispetto ad un intervento tradizionale e la riabilitazione post-operatoria più spedita. Il paziente è in grado di riprendere le terapie ed i trattamenti oncologici in tempi ridotti rispetto ad un paziente operato per via tradizionale.
Neoplasie all’Esofago: Pochi Centri in Italia
“Le neoplasie all’esofago sono epidemiologicamente più rare rispetto ai tumori del polmone – spiega Sergio Rizzo, responsabile del Servizio di Oncologia Medica di Upmc Hillman/Ismett – e si giovano di una combinazione multimodale di trattamento che offre i migliori risultati di sopravvivenza per il paziente e la possibilità di essere seguiti in un unico centro garantisce la presa in carico completa prima e dopo l’intervento”.