Yuliia e il siciliano Baldo insieme dopo 2 mesi, lei superstite dell’inferno di Mariupol
Si tratta della fine di un incubo durato due mesi

La guerra, la paura che le fosse accaduto qualcosa. Poi l’appello disperato per ritrovarla e infine la bella notizia che ha commossa la Sicilia. Finalmente l’ingegnere trapanese Baldo Venezia ha potuto riabbracciare la compagna Yuliia.
Non sentiva la sua voce dai primi di marzo, non la vedeva dal 17 febbraio. Dopo tanto tempo vissuto con angoscia e paura, l’uomo èha potuto riabbracciare la moglie Yuliia Prodan.
Si tratta della fine di un incubo durato due mesi. «È una gioia indescrivibile – commenta Valenza – , un senso di liberazione, una riconquista della serenità e del quotidiano, la fine di quella sensazione di vivere come se tutto si fosse fermato a 2 mesi fa”.
Yuliia, ucraina di 36 anni e dipendente di una Rsa, era partita per Mariupol per rivedere i familiari dopo due anni di lontananza. Dopo pochi giorni però è scattato l’assedio russo.
Baldo Valenza, 44 anni, ingegnere trapanese residente a Torino dal 2007, ha vissuto un dramma. Tantissime le telefonate senza risposta, disperate le ricerche di contatti in Ucraina. Poi arriva la notizia, Yuliia è viva e ha trovato riparo in una scuola.
“Mia moglie è riuscita ad andare via da Mariupol la scorsa domenica – racconta – grazie al passaggio in auto di un conoscente, abitante nelle immediate vicinanze della periferia di Mariuopol dove si trovava insieme ai genitori. Una volta fuori dalla città è riuscita ad avvisarmi”.
Yuliia ha poi potuto lasciare in sicurezza l’Ucraina per passare in Russia. “Una volta fatto questo passaggio – aggiunge Valenza – un servizio di trasporto passeggeri a pagamento l’ha portata fino alla frontiera Russia-Lettonia e da lì ha cambiato mezzo con destinazione finale Varsavia”. Un lungo viaggio che però le ha permesso di scappare dalla guerra e di riabbracciare il marito che l’ha raggiunta in Polonia. “Domani torneremo in Italia – sorride l’ingegnere trapanese -. Riconquistiamo la nostra vita”.