Mentre la politica boccia il progetto del parco eolico offshore floating Med Wind, nel canale di Sicilia, gli ambientalisti vanno sul piede di guerra. Intanto Renexia, la società che ha presentato il progetto del parco eolico che dovrebbe sorgere a largo delle isole Egadi, precisa che il collegamento della rete elettrica sarà con la Sicilia e l’energia generata sarà per la Sicilia. La conferma arriva da una nota stampa della società.
Il progetto della Renexia prevede la realizzazione di un parco offshore di tipo galleggiante, con relative opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale, costituito da 190 aerogeneratori. Ma secondo la risoluzione approvata dall’Ars “il Canale di Sicilia costituisce sito di rilevante interesse archeologico per la quantità e varietà di reperti sommersi”. Per questo è stata approvata la risoluzione del deputato Dipasquale. Anche i sindaci del comprensorio avevano storto il naso.
Renexia ha fatto sapere che la risoluzione è stata votata sulla base del progetto preliminare dell’impianto Med Wind “ormai superato”. Nei giorni scorsi l’azienda ha inviato ai parlamentari delle commissioni Ambiente e Attività produttive dell’Ars la documentazione sul progetto, presentato al Mite, aggiornato e ha chiesto di potere essere sentita in audizione. “Nel tratto di
mare individuato per la realizzazione del parco Med Wind – osservano da Renexia – i ricercatori non hanno individuato alcun sito d’interesse storico e archeologico”. Inoltre secondo l’azienda “la significativa distanza dalle coste consente di escludere impatti negativi sulle attività turistiche”.
Anche Legambiente Sicilia critica la posizione dell’Assemblea Regionale Siciliana dopo che la commissione ambiente ha di fatto bocciato il progetto.“Ancora una volta il Parlamento siciliano è stato sordo e cieco, la nostra classe politica regionale è lontanissima, dal capire l’importanza e l’urgenza di costruire con scelte chiare la transizione energetica”. Lo dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. Gli ambientalisti si dicono favorevoli al progetto che potrebbe portare alla Sicilia benefici legati all’indipendenza energetica. “Questo voto servirà a poco – dice Legambiente dopo il no in Commissione Ambiente -. È solo un gesto propagandistico ed elettorale, ma segna, ancora una volta, la miopia culturale della nostra classe politica regionale che è lontana, lontanissima, dal capire l’importanza e l’urgenza di costruire con scelte chiare la transizione energetica.