L’Ars approva il disegno di legge voto che istituisce il fondo per le imprese dissequestrate. “Un momento importante per il Parlamento siciliano, considerato che il fenomeno attenzionato si è sviluppato perlopiù in questa regione”. Lo dice Mario Caputo, deputato all’Ars di Forza Italia dopo l’approvazione del disegno di legge voto.
Un modo per dare attenzione agli imprenditori delle aziende dissequestrate con provvedimento definitivo per garantire loro un risarcimento e quindi una sana ripartenza. “Confido nel sostegno di tutti i colleghi deputati, al di là dell’appartenenza politica”, dice Caputo, primo firmatario della norma, durante la seduta odierna all’Ars che ha previsto, tra i punti all’ordine del giorno, la discussione del ddl. L’obiettivo finale è l’istituzione di un fondo di solidarietà per l’erogazione di contributi per le aziende sequestrate e dissequestrate con provvedimento definitivo”.
Il dibattito che il parlamentare ha proposto, è stato preceduto dall’iniziativa politica dello scorso gennaio al Senato. Caputo era intervenuto durante la conferenza stampa indetta dalla senatrice di Forza Italia Gabriella Giammanco – prima firmataria del ddl presentato in Senato – e alla presenza del capogruppo di Forza Italia in Senato Anna Maria Bernini, dei senatori Maurizio Gasparri, Giacomo Caliendo, Renato Schifani, della deputata alla Camera Matilde Siracusano e di Pietro Cavallotti, la cui azienda familiare ha subito dei danni a causa dell’applicazione di misure di prevenzione poi revocate.
“Sono molto soddisfatto – aggiunge Caputo -. È mia intenzione ringraziare tutti i colleghi deputati che hanno scelto, al di là del colore politico, di supportare la mia proposta, esprimendo voto favorevole e permettendo di portare al vaglio del Parlamento nazionale il disegno di legge voto, già condiviso dagli esponenti di Forza Italia alla Camera dei Deputati e al Senato”.
Lo stesso testo è già stato presentato nell’aula di Montecitorio da Matilde Siracusano. “Ritengo – conclude Caputo – sia necessario evitare alle aziende compromesse dalla gestione dell’amministrazione giudiziaria, di affrontare ulteriori procedimenti, come quello fallimentare”.