Un “terremoto” nei sondaggi che ridisegna la geografia politica dell’Isola. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’istituto SWG diffusa da Ismaele La Vardera, leader di “Controcorrente”. I dati dipingono uno scenario inaspettato, con il movimento dell’ex Iena che si attesterebbe come seconda forza politica in Sicilia.
I numeri del sondaggio
Secondo le stime riportate da La Vardera, “Controcorrente” avrebbe raggiunto il 14,5% delle preferenze, superando forze di governo consolidate come Forza Italia e posizionandosi subito dietro Fratelli d’Italia. Il dato più rilevante riguarda però la crescita potenziale: il movimento potrebbe toccare il 19,5%, aprendo la strada a un possibile sorpasso sul partito della premier Meloni.
Lo studio si sofferma anche sugli scenari di una ipotetica competizione elettorale per la Presidenza della Regione. Il divario tra un eventuale fronte guidato da La Vardera e l’attuale governatore Renato Schifani sarebbe ormai ridotto al lumicino: appena 2 punti percentuali separerebbero i due schieramenti. Inoltre, sul piano del gradimento personale dei leader, La Vardera rivendica il primo posto nell’indice di fiducia, contrapponendolo all’attuale Presidente della Regione che chiuderebbe la classifica.
La reazione di La Vardera
«Numeri incredibili», commenta a caldo il deputato regionale, sottolineando come il risultato sia stato ottenuto da un movimento nato appena dieci mesi fa, privo di sindaci, consiglieri comunali e grandi risorse economiche. «Vederci sopra partiti che gestiscono il potere mi commuove», ha dichiarato La Vardera, interpretando i dati come un segnale di voglia di riscatto dei siciliani.
Il leader di Controcorrente lancia poi un avvertimento politico, prevedendo attacchi dovuti alla crescita del consenso: «Il sistema non starà a guardare, tenteranno in tutti i modi di distruggere quello che stiamo costruendo. Dai social siamo passati ai numeri elettorali reali». La strategia dichiarata è ora quella di puntare sull’astensionismo, provando a riportare alle urne quella fetta di elettorato disilluso non ancora intercettato dalle rilevazioni demoscopiche.



