Una mattinata di tensione si è trasformata in un pomeriggio di violenza inaudita all’istituto comprensivo Maneri Ingrassia Don Milani, nel quartiere Romagnolo di Palermo. Un episodio che ha scosso la comunità scolastica e che ha portato all’arresto di due persone, il nonno e la zia di uno studente di appena tredici anni.
Tutto ha avuto inizio intorno alle 13 di ieri, quando la dirigente scolastica, Alessandra Benanti, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Motivo della chiamata: un alunno di tredici anni che, in preda a un forte stato di agitazione, stava creando scompiglio tra i corridoi e le aule dell’istituto di passaggio dei Picciotti.
All’arrivo di una volante, gli agenti sono stati accompagnati nell’ufficio di presidenza per ricostruire l’accaduto con la dirigente. La situazione, tuttavia, è precipitata in pochi istanti. Tre familiari del ragazzo hanno fatto irruzione nella stanza e, prima ancora di comprendere i fatti, due di loro – il nonno di 66 anni e la zia di 32 – si sono scagliati contro i poliziotti. Ne è nata un’aggressione violenta, con calci e pugni sferrati contro gli agenti che cercavano di riportare la calma.
La furia dei due parenti ha reso necessario l’invio di ulteriori pattuglie, provenienti dall’Ufficio prevenzione generale e dal commissariato Brancaccio. All’esterno della scuola, nel frattempo, si era radunata una folla di genitori e studenti, allarmati dal suono della campanella e dalle sirene. Gli agenti hanno dovuto farsi largo tra la calca per bloccare i responsabili e ripristinare l’ordine.
Al termine degli accertamenti, per il nonno e la zia del ragazzo sono scattate le manette con le pesanti accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I due poliziotti aggrediti sono stati medicati in ospedale per graffi e contusioni, con una prognosi di alcuni giorni. Sul fronte scolastico, il consiglio d’istituto si riunirà a breve per valutare i provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti dello studente.
L’episodio ha suscitato la dura reazione della Cisl. Federica Badami, segretaria generale Cisl Palermo Trapani, e Vito Cassata, segretario generale Cisl Scuola, hanno espresso piena solidarietà alla docente e agli agenti feriti. “Questo grave fatto”, hanno dichiarato, “conferma il degrado sociale e la necessità di ristabilire il rispetto delle regole. È inaccettabile che chi dovrebbe educare i giovani al senso civico sia il primo a dare l’esempio opposto”. Il sindacato invoca un intervento strutturale che unisca istituzioni, famiglie e comunità educanti per rafforzare le reti sociali e offrire alternative alla violenza, soprattutto in contesti difficili e privi di servizi. Una sfida, concludono, da affrontare “subito e con responsabilità collettiva, per invertire una rotta sempre più preoccupante”.



