Palermo, podcaster denunciato per abusi su minore: “Ho parlato dopo averlo visto in tv nel servizio su Asia Vitale”

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Una nuova, pesante accusa scuote il mondo dei social e dei podcast palermitani, investendo ancora una volta la figura di Gioacchino Gargano. Durante la puntata del programma “Le Iene” trasmessa su Italia Uno, una giovane donna, presentata con il nome di fantasia “Marta”, ha puntato il dito contro il podcaster, accusandolo di un grave abuso sessuale che risalirebbe a qualche anno fa, quando lei era ancora minorenne.

I fatti, secondo il suo racconto, sarebbero avvenuti in un villaggio turistico di Ustica, dove Gargano lavorava come animatore. La ragazza, all’epoca diciassettenne, ha dichiarato di essere stata costretta a subire un rapporto orale non consenziente all’interno di un bungalow.

Questa denuncia arriva a poche settimane da un’altra controversia che ha visto protagonista lo stesso Gargano. Il podcaster era già finito al centro del dibattito pubblico prima per una discussa intervista al figlio di Totò Riina e, più di recente, per aver registrato e poi fornito a “Le Iene” delle conversazioni private con Asia Vitale, la vittima della violenza di gruppo del Foro Italico. In quegli audio, la giovane, ignara di essere registrata, esprimeva dubbi e si confidava, parole che hanno generato un acceso dibattito.

Sarebbe stata proprio la visione di quel servizio a spingere Marta a rompere il silenzio. “Mi fidavo di lui, era una persona che stimavo,” ha confessato la ragazza agli inviati Roberta Rei e Marco Occhipinti. Vedere Gargano in televisione affermare con forza il principio che “un no è un no” in riferimento al caso Vitale, le avrebbe dato la forza di denunciare una violenza tenuta nascosta per anni per vergogna e paura.

Raggiunto dalle telecamere de “Le Iene”, Gargano è apparso visibilmente scosso e in difficoltà, accusando anche un lieve malore di fronte alle domande incalzanti. Dopo essersi ripreso, ha negato categoricamente ogni accusa. “Sono bugie,” ha affermato, “mi sento accusato di qualcosa di molto grave, che fondamentalmente non esiste”. La sua versione parla di rapporti avvenuti in un clima di consenso reciproco.

Tuttavia, il programma di Mediaset ha mostrato elementi che sembrano contraddire la sua difesa. Tra questi, alcuni messaggi inviati da Gargano a Marta dopo i fatti, in cui le chiedeva scusa per il suo comportamento e cercava di capire se fosse stato denunciato. Inoltre, secondo il racconto della madre della ragazza, all’epoca dei fatti Gargano avrebbe ammesso di aver trattenuto la diciassettenne contro la sua volontà. Un’ammissione che sarebbe stata registrata con un cellulare, ma il cui file audio è stato poi erroneamente cancellato. Gli inquirenti, a cui la famiglia si è ora rivolta, potrebbero tentare di recuperare la traccia audio.

La madre di Marta ha spiegato perché non sporse denuncia immediatamente: “Avevo la certezza che, essendo minorenne, la scelta di agire dovesse essere matura e consapevole da parte della ragazza”. Ora che Marta è maggiorenne e ha deciso di farsi avanti, la vicenda assume contorni giudiziari. Qualora le accuse venissero confermate, la posizione di Gargano si aggraverebbe notevolmente, proprio in virtù dell’età della presunta vittima all’epoca dei fatti. “Adesso voglio giustizia,” ha concluso Marta, “e desidero che nessun’altra ragazza viva quello che è successo a me”.

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