Strage Monreale, la lettera choc della famiglia Calvaruso: “Vi chiediamo perdono”

Durante la veglia allo Zen, l'arcivescovo legge la lettera della famiglia Calvaruso: "Chiediamo perdono alle vittime"
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Una serata di profonda riflessione quella vissuta allo Zen, durante l’iniziativa dedicata alla memoria di Paolo Taormina promossa dai vescovi delle diocesi di Palermo e Monreale. Tra i momenti più toccanti della manifestazione, le parole pronunciate da monsignor Corrado Lorefice hanno risuonato con particolare intensità nel piazzale davanti alla chiesa di San Filippo Neri.

Il presule ha dato voce a una lettera scritta dai familiari di Salvatore Calvaruso, diciannovenne coinvolto insieme ad altri due giovani nella tragica sparatoria avvenuta a Monreale. Un messaggio carico di dolore che il vescovo ha condiviso lentamente, scandendo ogni parola affinché giungesse chiara a tutti i presenti.

«Vi chiediamo scusa e perdono. Sembrano frasi scontate, ma sono le uniche che abbiamo», recitava lo scritto. «Anche noi portiamo dentro il peso di quanto accaduto a quei ragazzi, con il cuore a pezzi. Per noi la vita si è fermata, e chi ci frequenta può confermarlo».

Minuti densi di emozione autentica, che hanno messo a confronto il dolore di madri separate da un abisso ma accomunate dalla sofferenza. Un gesto tutt’altro che previsto, che l’arcivescovo ha ritenuto fondamentale condividere con l’intera comunità, specialmente con quella dello Zen.

Calvaruso, ragazzo dall’aspetto timido che da poco ha tagliato il traguardo della maggiore età, si trova ora accusato – insieme a Mattias Conti e Samuel Acquisto – di quella notte di sangue tra il 26 e il 27 aprile scorsi. Una serata che ha trasformato i tavolini esterni di un locale di Monreale in scenario di una tragedia costata la vita a tre ragazzi: Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo.

L’incontro di preghiera, organizzato a sette giorni dall’assassinio di Paolo Taormina – ucciso mentre tentava di fermare una lite nella zona della movida – ha visto la partecipazione di centinaia di persone. Insieme a Lorefice, presente anche l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi.

«Non siamo qui per puntare il dito contro questo quartiere. Quando succedono certe tragedie, la responsabilità coinvolge tutti noi», ha dichiarato Lorefice prima di stringere in un abbraccio i parenti di Taormina e la madre di Sara Campanella. Isacchi ha aggiunto: «È fondamentale far sentire la nostra presenza allo Zen. Non sono i luoghi a generare il degrado».

Numerose le istituzioni rappresentate: dal prefetto Massimo Mariani al sindaco Roberto Lagalla, dal questore Vito Calvino ai vertici delle forze dell’ordine, oltre a vari assessori e consiglieri municipali. Ma soprattutto, c’era lo Zen stesso, con tanti abitanti che hanno voluto esserci, affiancati da cittadini giunti da tutta Palermo. Tra questi, docenti e alunni del liceo Majorana, gruppi scout, associazioni e realtà parrocchiali come l’Ucsi.

Nella lettera, la famiglia Calvaruso ha espresso: «Siamo annientati da questa tragedia che ha colpito tutti. Fin da subito ci siamo uniti al vostro strazio, rilasciando poche dichiarazioni per chiarire la nostra posizione e manifestare il nostro rammarico totale».

Il testo proseguiva riconoscendo l’inadeguatezza di qualsiasi parola: «Comprendiamo che in momenti così devastanti ogni gesto possa apparire insufficiente. Non esistono frasi capaci di lenire questa sofferenza. Anche noi proviamo il peso della perdita di questi giovani. Anche per noi l’esistenza si è arrestata».

I familiari hanno sottolineato di essere «una famiglia serena, con principi saldi, rispettosa di ogni persona e che ha sempre creduto nel valore del lavoro onesto». Concludendo con una preghiera: «Chiediamo a Dio di sostenere le vostre famiglie, di darvi forza e chiarezza mentale. In particolare alle madri, colonne portanti di ogni nucleo familiare, chiediamo comprensione e carità. Sappiamo che è difficile, ma anche per noi è duro affrontare questo dolore, pur non paragonabile al vostro – qualcosa che nessun genitore dovrebbe mai provare. Vi siamo umilmente vicini in questo percorso doloroso».

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Giornalista pubblicista, direttore responsabile di DirettaSicilia.it e Monrealelive.it. Collaboratore di varie testate, tra cui BlogSicilia.it, SiciliaFan.it e donnaclick.it
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