Un nuovo, drammatico video getta una luce ancora più cruda sulla strage di Monreale. Le immagini, ora agli atti dell’inchiesta, raccontano minuto per minuto l’escalation di violenza che, nella notte tra il 26 e il 27 aprile, ha spezzato le vite di Andrea Miceli, Salvatore Turdo e Massimo Pirozzo. Frammenti di terrore che restituiscono il panico tra la folla e la freddezza dei killer, in una notte che doveva essere di festa e si è trasformata in un massacro. Il video è stato pubblicato da Live Sicilia.
Sul basolato di via Benedetto D’Acquisto, i fori dei proiettili calibro 9×21 sui muri, sulle fioriere e sul parabrezza di un’auto sono ancora lì a ricordarlo: poteva essere una carneficina di proporzioni ancora maggiori. Per quel triplice omicidio, sono già in carcere Mattias Conti, Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto, ma le indagini non si fermano.
La serata scorreva tra risate e drink, nell’atmosfera festosa per il Santissimo Crocifisso. Poi, all’1:30, la situazione precipita. Un gruppo di giovani del quartiere Zen di Palermo, già notati per la loro guida spericolata in scooter, accende la miccia. Secondo le ricostruzioni, Salvatore Turdo li rimprovera per aver quasi investito qualcuno. A Monreale, qualcuno teme anche che siano lì per rubare uno scooter.
La tensione è palpabile. Andrea Miceli, nel tentativo di fare da paciere, viene colpito brutalmente al volto con un casco. È il punto di non ritorno. La strada si svuota in un fuggi fuggi generale, mentre scoppia una rissa furibonda. La reazione di Miceli non si fa attendere: un pugno che fa cadere Calvaruso dallo scooter.
È a questo punto che la violenza cambia volto. Calvaruso, umiliato, si allontana per poi tornare armato. Le immagini lo mostrano mentre estrae una pistola dalla tracolla e spara due colpi in aria. Sarebbe stato Samuel Acquisto, secondo gli inquirenti, a incitarlo al passo successivo, quello fatale: “Prendi il ferro e spara ad altezza d’uomo”.
La sequenza finale è agghiacciante. All’1:31 e 51 secondi, una moto BMW GS guidata da Acquisto si ferma. A bordo sale Mattias Conti, riconosciuto dal suo giubbotto bianco. Inizia a sparare all’impazzata contro la folla. Un tentativo disperato di fermarli, con il lancio di una sedia, si rivela inutile. Mentre si allontanano, Conti avrebbe mostrato i muscoli in un agghiacciante gesto di vittoria. In tre, compreso Calvaruso, fuggono verso Palermo, lasciandosi alle spalle una scia di sangue.
Le indagini proseguono su un doppio binario: blindare le accuse contro gli arrestati e identificare tutti i presenti sulla scena del crimine. Gli investigatori stanno ricostruendo le ore precedenti alla strage, a partire da una foto scattata a Palermo che ritrae un gruppo di sette persone, inclusi i tre presunti killer. L’obiettivo è dare un nome e un ruolo a chiunque abbia partecipato a quella notte di follia, prima che le pistole iniziassero a sparare.



