Palermo – Un boato, il vetro che si frantuma in mille pezzi e un dolore acuto al volto. Si è trasformato in un incubo il turno di un autista della linea Amat 380, finito nel mirino di un gruppo di vandali nel cuore di un sabato pomeriggio apparentemente tranquillo. L’aggressione è avvenuta lungo la trafficata via Ernesto Basile, all’altezza dell’università, una scena fin troppo familiare per i lavoratori del trasporto pubblico palermitano.
Secondo le prime ricostruzioni, l’autista stava procedendo lungo il suo consueto tragitto quando un gruppo di ragazzini ha iniziato ad attraversare la strada. Non è stato un semplice attraversamento: dalle loro mani sono partite alcune pietre. Una di queste, lanciata con violenza e precisione, ha centrato in pieno il finestrino lato guida. L’impatto è stato devastante.
Il vetro è esploso, proiettando una pioggia di schegge direttamente sul volto del conducente. Con il sangue a rigargli il viso e il dolore lancinante, l’uomo ha avuto la prontezza di arrestare il pesante mezzo in sicurezza, attivando immediatamente le procedure d’emergenza per proteggere i passeggeri a bordo.
Sul posto sono intervenuti i responsabili dell’azienda e una volante della polizia, che ha avviato le indagini per identificare i responsabili. L’autobus, con il suo “occhio” di vetro infranto, è rimasto fermo come un gigante ferito, mentre l’autista veniva trasportato d’urgenza al pronto soccorso. I medici, dopo aver escluso la presenza di altri microframmenti, gli hanno applicato due punti di sutura al volto. La prognosi è di otto giorni, ma la ferita più profonda, quella della paura, impiegherà molto più tempo a guarire.
Ma la notte della violenza urbana non era ancora finita. A distanza di appena dodici ore, un copione simile si è ripetuto in viale Regione Siciliana. Questa volta a farne le spese è stato un autobus della linea 516. Alcuni massi hanno mandato in frantumi il vetro posteriore del veicolo, per fortuna senza colpire nessuno.
Due episodi in mezza giornata che riaccendono i riflettori su una questione mai risolta: la sicurezza di chi viaggia e lavora sui mezzi pubblici. Un’escalation di violenza che trasforma autisti e controllori in bersagli mobili, lasciando una scia di paura e rabbia in una città che chiede a gran voce più sicurezza.



